Mentre le basi della libertà di parola e d’espressione posso essere ritrovati nella Democrazia Ateniese intorno al 600 aC, che poi hanno avuto eco nella Repubblica Romana dove vi si aggiungeva anche quella di culto, possiamo far datare la base moderna del diritto nel Bill of Rights del 1689 che sanciva la “libertà di parola nel Parlamento” Inglese.

Nell’Agosto del 1789 l’Assemblea Costituente Francese, all’indomani della Rivoluzione, promulgava la “Déclaration des droits de l’homme et du citoyen“, lavoro incredibile e pietra miliare dei diritti dell’uomo: molto credito va all’ispirazione e all’aiuto che Thomas Jefferson, diede al Generale Lafayette.

L’articolo 11 recita “La libre communication des pensées et des opinions est un des droits les plus précieux de l’Homme : tout Citoyen peut donc parler, écrire, imprimer librement, sauf à répondre de l’abus de cette liberté dans les cas déterminés par la Loi“, ed è per me ogni volta volta bellissimo leggerlo. Ci credo, lo sento mio, lo pratico e lo sostengo.

Oggi la BBC ha riportato la conferma della condanna a 1.000 frustate e 10 anni di prigione per Raif Badawi, blogger Saudita che da anni incoraggia una discussione su tematiche politiche e religiose. Le prime 50 frustate gli erano state inflitte in Gennaio ma poi la pena era stata sospesa per le condizioni di salute di Raif: oggi il tribunale ha voluto riaffermare l’esecutività della sentenza.

Non devo e non posso aggiungere molto a questo breve commento (e prego anche chi mi legge di usare termini pacati): mi preme solo offrire alla Leadership Saudita un pensiero.

In un momento nel quale gli scenari politici e sociali di quest’area stanno drammaticamente cambiando, portando incertezza e rischi nella penisola Arabica, attraverso interpretazioni religiose che esacerbano gli animi invitandoli alla lotta anziché al dialogo, per vincere bisogna credere nel cambiamento più profondo, inseguendo libertà, apertura e innovazione.

Un cambiamento segna più il futuro che mille frustate.

It's been over 50 years that I travel across the word (and the 7 seas), on business or vacation, always carrying with me a Leica M camera. I started keeping this kind of journal a while ago. Even if sometime I disappear for ages, I'm then coming back with semi-regular updates: publishing is a kind of mirroring of my state and emotions, and you need to take it as it is. All published photos are mine.