Ieri, 73 anni fa, Il 2 Febbraio 1943 si concludeva la Battaglia di Stalingrad, considerato il singolo scontro più cruento mai combattuto nella storia dell’umanità, e la vera chiave di volta della Seconda Guerra Mondiale verso la sconfitta del Nazi-fascismo.
I circa 1.040.000 militari dell’Asse comprendevano, oltre ad oltre 400mila tedeschi anche 200mila Italiani: a fronteggiarli l’Armata Rossa con un milione e centocinquantamila effettivi. I documenti tracciano quasi due milioni di morti.
Foto? Mosca, oggi (iPhone) …
Sfruttando 😉
L’ha ribloggato su creativitàpuntozero.
🙂
Tendiamo sempre a dimenticare il contributo dei russi …
Buona giornata Mau, sotto una neve “vera” tipo cartolina da quello che ho letto in un tuo commento. 💂⛄️
Primula
se n’è già andata … pochi fiocchi bagnati e tutto pantano.
E in quel periodo la guerra era molto più dolorosa di quella di adesso.
Ho visto Tripoli e Mohadishou, tanto per fare due esempi recenti ed ero sato a Bassora e nella “Georgia Meridionale”: non ho visto scene molto differenti dalle foto e filmati del 1943, anzi ….
Da Nikolajewka non è più tornato anche lo zio di mia madre, capitano della Tridentina; era partito volontario…ufficialmente è “disperso”.
Le fonti memorialistiche italiane e quelle militari parlano di 15000 morti in combattimento e oltre 60000 in prigionia (mancano all’appello i dispersi). I prigionieri italiani ebbero, tra tutti i prigionieri dell’immenso lager sovietico, la mortalità più alta: il 56,5%, ed il trattamento peggiore.
Palmiro Togliatti, ai tempi e fino al 1944 a Mosca, come rappresentante del Comintern, si rifiutò di intercedere, e dichiaro (per iscritto !) che i prigionieri italiani dovevano essere puniti.
Brutta pagina di storia …. Ma grazie per avermela ricordata