I went to the crossroad, fell down on my knees
I went to the crossroad, fell down on my knees,
Asked the Lord above “Have mercy, now save poor Mau, if you please”
Stamani ho inforcato “Black Revolution“, la bici pieghevole, per cominciare un minimo di allenamento in vista dei giri intorno a St. James Park che mi aspettano a fine Luglio per il BWC.
La prima cosa che ho notato (o meglio, è stata notata dal mio sedere) è che avevo fatto l’abitudine alla sella Brooks della bici da strada (“Acid Lemonade“, e perdonato il vezzo di “battezzare” le biciclette, ma mi diverte), e il “posiziona chiappe” della Brompton è settato in modo differente: ho dovuto prima cantare in falsetto e poi ululare alla pressione perianale fino a quando son riuscito a trovare un equilibrio accettabile, e “in medio stat virtus” stamani ha avuto per me un significato molto fisico.
La seconda sono stati gli incroci, i cross roads.
Mmmmm, standin’ at the crossroad, I tried to flag a ride
Standin’ at the crossroad, I tried to flag a ride
Didn’t nobody seem to know me everybody pass me by
Mmm, the sun goin’ down, boy dark gon’ catch me here
oooo ooee eeee boy, dark gon’ catch me here
I haven’t got no lovin’ sweet woman that love and feel my care
La pianificazione della monarchia assoluta nell’aera dove vivo è mirabile: i lotti di sviluppo e costruzione sono stati precisamente indicati e, per non fare cazzate, son stati costruiti, completati e rifiniti una serie di strade, incroci, semafori in eccessiva abbondanza (ne ho contati 640 in un’area di pochi chilometri quadrati) e una selva di speed-trap camera, traffic-control-camera, sbaciucch-control-camera e dita-nel-naso-contro-camera.
Si, mirabile. Solo che, cazzo, arrivi all’incrocio e hai difronte il nulla, a destra e a sinistra il nulla, dietro (a parte il tuo sudore) il nulla.
Arrivi dal nulla, puoi girare a destra o a sinistra, nel nulla, e proseguire dritto nel nulla.
A regolare il nulla hai 5 semafori per direzione, più due semafori per attraversamento pedonale: all’algebra fanno 30 semafori. “To enforce” il nulla (che non so tradurre “enforce” in italiano oggi, cazzo), hai 1 telecamera per direzione, quindi quattro telecamere. Nel nulla hai un ciclista obeso e pelato, io.
You can run, you can run, tell my friend-boy Willie Brown
You can run, you can run, tell my friend-boy Willie Brown
Lord, that I’m standin’ at the crossroad, babe I believe I’m sinkin’ down
Mi è scattata la citazione blues, che il contesto poco dopo le 7 di mattina era appropriato: “Cross Roads Blues”, scritto nel 1936 da Robert Johnson, che canta gli incroci nella pianure del delta del Mississippi. Il brano ha sancito la leggenda che sostiene lui abbia venduto l’anima al diavolo in cambio di una capacità artistica che gli ha fatto disegnare e suonare blues che vanno oltre ogni cosa. Sentire quello che esce dalle sue 6 stringhe e dalle corde della sua gola c’è da crederci, avessi un minimo di religione nel mio pensiero.
Ho girato nel “nulla a destra”, ce mi sembrava più “nulla” delle altre direzioni, e quindi più sicuro per un ciclista. Fatto un chilometro mi son fermato a fotografare l’incrocio successivo …
Il brano “Cross Roads” è poi stato portato alla notorietà planetaria dai Cream, dalla voce e dall’abilità di Slowhand, all’anagrafe Eric Clapton …
In raptus rockettaro in seguito al tuo posto, mi sono andato a riprendere la performance di Steve Vai al “Crossroads guitar festival”…. sicuramente meno elegante dell’intamontabile Eric, ma di sicuro effetto psichedelico.
Grandissimo Steva!
impressionate. Il nulla attorno, ma regolato
Già
L’avessero fatto in Italia quanche banda organizzata avrebbe smontato tutto e lasciato… il nulla. 🙂
🙂
Mi colpisce il tuo sellino ultra llungato !!!
Colpisce anche il mio culo ….
Ahahahah. Immagino!!!
La bici comunque merita….