Con disperante regolarità dichiaro ad amici parenti e cane (e non necessariamente in questo ordine di importanza) che rallenterò la frequenza dei miei spostamenti. 

Poi, peggio che uno di quei ricorsi storici alla Gianbattista Vico dove gli accadimenti si avviluppano a spirale, vengo sbugiardato e insignito di qualche record da frequent flyer. 

Siamo “on the air again” per una settimana di lavoro guardando l’Atlantico, se la nebbia e l’inquinamento di Casablanca lo consentono. Lascio stamani il Paese dei Castelli di Sabbia sotto una pioggerellina viscida foriera di incidenti stradali a secchiate, per riscoprire ancora una volta che il Nord Africa è bello largo e ci vogliono quasi 9 ore per farmi poggiare i piedi nella coda dell’immigration dell’aeroporto marocchino. 

Hostess Greca, vicino di sedia autoctono che si è già scattato 38 selfies da quando ci siamo imbarcati e non hanno ancora chiuso le porte, wifi per tutto il volo: che altro chiedere fopo essersi svegliati alle 3:30 per venire in aeroporto?

Foto? I soliti “riflessi aeroportuali” che peró mi piacciono sempre: DXB, Gate B22 ….

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It's been almost 50 years that I travel across the word (and the 7 seas), on business or vacation, but always carrying with me a Leica camera. I started keeping this kind of journal a while ago. Even if sometime I disappear for ages, I'm then coming back with semi-regular updates: publishing is a kind of mirroring of my state and emotions, and you need to take it as it is. All published photos are mine.

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