Sono salito per il quartiere Graca a bordo dell‘eletricos 28, lo storico tram di Lisbona che ci si arrampica e alla Portas Do Sol mi son dovuto fermare ancora una volta: mi piace guardare il Tago da qui e ammirare tra i tetti l’irregolarità di un pezzo di storia.

Rispondere in arabo ai “vu-cumprà“, che si spartiscono i turisti con un impercettibile segno del capo, ha un suo perché e un effetto immediato paragonabile a quello che Mosè deve aver visto davanti alle acqua del Mar Rosso che si aprivano per permettere il passaggio delle sue tribù, mi è difatti partita la stessa esclamazione “Cazzo, funziona!“.

Una ragazza mi si avvicina timida e con un portoghese farcito da un accento di Boston mi porge il telefonino per scattare a lei e alle sue amiche una foto, rimane un attimo stupita quando le rispondo nel suo idioma nativo, dicendo di sedersi sulla panchina che permette allo sfondo di contornare la Igreja de São Vicente de Fora: il fatto che sia stata costruita alla fine del 1500 quando un Genovese dal nome che ricorda un piccione si era messo in testa di fare business con una logistica alternativa e 3 caravelle non l’ha affatto turbata.

Una delle tre deve essere in incognito o gli devono stare pesantemente sulle palle i pelati obesi che parlano inglese perché dopo, quando propongo loro di scattare una foto su pellicola, non fa mistero di nascondersi all’obiettivo.

Mi aggancia un keniota nero come quando fai una fotografia con il tappo sull’obiettivo e mi chiede “Hey brother, are you an american?“, “Nah, 120 kilos of obese and bald Italian, mate” gli rispondo. È stata la fine: scopro che l’Italia gli ha dato asilo politico e poi un permesso di residenza per circolare in Europa. Mi racconta la storia che i suoi parenti confezionano i ninnoli che vende per cercare di aiutarlo e quando gli faccio notare che tutti i suoi colleghi hanno gli stessi prodotti è come se arrossisse, ma dal colore della sua pelle non riesco a darlo per certo.

Foto? Ancora Lisbona, visto che ho sviluppato i 2 rullini scattati da quelle parti, e vi toccherà subirvi un po’ di queste immagini …

Lisbona -1

Lisbona -2

Lisbona -5

Lisbona -6
Lisbona -3

 

It's been almost 50 years that I travel across the word (and the 7 seas), on business or vacation, but always carrying with me a Leica camera. I started keeping this kind of journal a while ago. Even if sometime I disappear for ages, I'm then coming back with semi-regular updates: publishing is a kind of mirroring of my state and emotions, and you need to take it as it is. All published photos are mine.

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