Il mio lusso è vedere la gente e il mondo, per conoscerlo, capirlo, apprezzarlo, valutarlo e trarne insegnamento. Un lusso esclusivo che coltivo con attenzione solitaria da svariati decenni, arrivando alla sensazione di sentirmi a casa ovunque.
Si, certo, mi sento a casa ma ogni tanto, da qualche posto mi va di traslocare velocemente: va bene fare il Chatwin, ma ho i miei limiti di tolleranza che, pur ampi rispetto alla stragrande maggioranza dell’umanità, talvolta incappano in gradini che proprio lì non dovrebbero esserci. E parlo dei gradini dell’assenza di libertà, di felicità, di libero arbitrio, di cibo, di acqua, di diritto alla vita come la nostra migliore civiltà ci ha portato a immaginare.
Un piccolo pezzo di mondo nelle immagini sotto: il “secchio dei desideri” (“bucket list” in inglese), le cose da fare prima di stincare. Una lavagna sul muro di Borough, ad un ponte di distanza dal cuore commercial della City a London.
Ovvio sempre Leica su pellicola, ma promesso che riprendo in mano la digitale a breve ….
Che bello… passi di lì e ti fermi un minuto a pensare a una cosa bella che vuoi fare da qui a là… Quando ci torni, scrivi per me, che prima di morire imparerò a suonare il pianoforte 🙂 Tu che cos’hai scritto, se posso chiedere…
Before I die I wanna live
chissà quanti se ne avverano di questi “prima di”. Il tuo è assai condivisibile e sì, credo tu sia un privilegiato e anche il tuo gradino lo condivido, ma è noioso quest’essere troppo d’accordo con te. Dovrò iniziare e dissentire