Ho venduto una macchina fotografica, ed è stato un po’ difficile. Sto diventando uno scapigliato romantico, abbandonando la pelata del materialismo dialettico.
Una macchina a pellicola che mi ha seguito in un po’ di questi anni. Prima con alcune difficoltà considerandola più uno sfizio che altro, poi con sempre più passione fino a diventare quasi l’unica “cattura storie” che ho usato nell’ultimo anno.
L’ho alla fine “tradita”.
Si, “tradita” per una coppia, una sua sorella maggiore e per una gemella visto che mi sono liberato anche della Q con la quale non c’è invece mai stato feeling: entrambe con un’inquadratura leggermente diversa (0.72) che meglio si adatta all’ottica che prediligo.
Diciamo sia solo stata una buona causa, che mi è sembrata sempre meno buona quando l’ho lasciata sul tavolo degli assistenti del Folletto Giapponese, Vestale delle Macchine Fotografiche a Telemetro. La tentazione di ricomprarmela quando l’ho vista sul sito è stata forte.
Ovvio (e dopo quasi 3 settimane di assenza dal blog, un avverbio-precox me lo dovete concedere) che abbia dovuto in qualche modo pensare come usare l’ultimo rullino e le Cantine Matteotti (visto che sono stato a Genova per 3 giorni) mi son sembrate il posto giusto per costruire un ultimo ricordo, con Danilo che continua a non credere si riesca a scattare fino al 1/2 secondo a mano libera.
Un bicchiere di vino e qualche altro cliente in un’atmosfera da Nighthawks, l’olio del 1946 di Edward Hopper che adoro, tanto che quando sono a Chicago vado in pellegrinaggio all’Art Institute per sentire i rumori della notte che escono dal quadro: un rullino tirato a 800 iso, visto che anche il Summilux a f1.4 un’aiuto alla sensibilità lo chiede.
Foto? Ovvio, l’ultimo rullino M7 0.85 …
What a beautiful series of photographs!!
You sweet flattering Kiwi! it was great meeting you, Di!
I’m not flattering! I love your photography and yes, it was great to meet up with you. Sorry about my poor broken feet. They’re finally healing. Next time, I’ll be ready to walk a milliion miles with the cameras 🙂
Quando parli il dialetto tecnicese non ci capisco nulla…
Però continuo a leggere, fiducioso che in fondo all’articolo ci saranno delle belle foto.
E infatti… 🙂
Adulatore paziente .. devo recuperare un bel po’ delle tue ricette: aspettati delle domande!
🙂
Ciao Mau! Tu non sai quanto io ti capisca. Io la mia tedesca non la venderei mai. Troppo legato a tutto quello che mi ricorda. Però se sei passato ad una gemella con lo 0,72 hai fatto una cosa più che giusta visto i vetri che possiedi. Gran belle foto. Che grana meravigliosa la triX!
Si, mi ero affezionato a quella macchina, ma avere tutto in 0.72 (M7, MP, M2 e M240) ha molto senso visto che uso solo 35mm e 50mm.
Grazie per i complimenti: si sa mai che un giorno si riesca a fare qualche foto assieme …
Un abbraccio
Che belle queste foto Mau. Se non avessi scritto Genova avrei pensato a un locale oltreoceano.
Adulatrice carnivora, carboidrata e treni-fila (neologismo per definire chi ama i treni)!
Il posto (delle foto) è un gran bel posto, tranquillo, discreto e non urlato, pensoso ma anche leggero: non è raro vederci qualche giovane giocare a scacchi con un sottofondo alcolemico e Danilo (Mangiafuoco) che ti suggerisce come meglio celebrare Bacco … passaci se vai a Genova!
Nel caso ti contatto per dettagli 🙂
Il black and white il migliore omaggio che potessi renderle.
Foto magnifiche, e non sto adulando… 😉
Primula
Grazie, adulatrice inconscia ….
Vedo questo post solo con molto ritardo… Peccato per la M7!
In ogni caso l’ultimo rullino l’hai speso degnamente. Le foto sono molto belle!
Un abbraccio Mau
Ma ne ho una nuova 🙂
🙂 Lo so bene! Ma capisco l’attaccamento alle cose, non riesco a dar via nemmeno la Nikon F50…