Vado a memoria, ma mi pare che l’attuale forma sia stata consolidata a partire dal 1930, quando la Gillette acquisi’ la concorrente Probak, mettendo fine ad un duello commerciale che durava da alcuni decenni, almeno da quando il brevetto Gillette sui “rasoi di sicurezza” e sulle sue “lamette” era decaduto.
Da allora a oggi la forma della lametta da barba da infilare nel rasoio, se escludiamo l’innovazione produttiva della Wilkinson con l’uso dell’acciaio inossidabile, si e’ mantenuta totalmente inalterata e stamani mi son trovato a scegliere tra quattro differenti marche, acquistate ieri sera nella mia Drogheria preferita nell’universo, in cima a via Canneto a Genova.
Un un costo che varia tra i 15 e i 40 centesimi d’euro l’una. Mi durano quattro o cinque passaggi tra testa e barba: un abisso di differenza economica con gli usa-e-getta che raggiungono e superano i 3 euro.
Non ne faccio tanto un fatto economico, ma culturale: ogni tanto sono anacronistico, lo so e me ne compiaccio.
Stamani ho poi sfoderato un rasoio regolabile Merkur. Pesa come una Beretta 9mm a caricatore pieno, ma e’ bellissimo sentirne il rumore mentre passa sulla pelle.
Normalmente il periodo di rasature “classiche” si estingue periodicamente, quando, acquisito una dimestichezza che scavalla nella eccessiva confidenza, o sbruffonaggine (come con le bacchette chinesi e i ravioli al vapore, come ho raccontato in questo post), e mi trovo a grondare sangue.
Foto? Incipit tragoedia ….
uso ancora quella del babbo ma solo nel weekend quando c’e’ un po’ di tempo per fare un’eventuale trasfusione….
buone cose per il nuovo anno, ciao
Un abbraccio