Ma cosa vedi dalla finestra, mentre picconi in miniera?” mi ha chiesto un’amica blogger, “sono curiosa …

Botta di vita stamane: il mix tra un’umidità che mi ha appannato il cristallino nelle ultime tre settimane, qui nel Paese dei Castelli di Sabbia, e le avvisaglie dei primi Sand Storms stagionali, che ti lasciano sui polmone dei calcinacci peggio che un muro scrostato, sono svaniti, lasciando quasi un cielo azzurro e una visibilità di qualche chilometro.

Cosa vedo?

Vedo i blocchi disassati che compongono l’architettura di una Clinica, franchising di un grande complesso ospedaliero nel nord degli Stati Uniti, in un accordo col fondo sovrano dell’Emirato. Ma non aspettatevi il suono delle ambulanze o il traffico di parenti all’ingresso, con gli onnipresenti venditori di fiori, giornali e generi assortiti di necessità per i ricoverati.

Un paio di volte al giorno atterra un elicottero sull’ampia piattaforma, portando un paziente a ricevere il suo consulto.

Oltre 400mila metri quadri, con la possibilità di ospitare quasi 500 pazienti: 26 sale operatorie, quasi 200 medici e oltre 1,500 infermiere coprono 30 specialità mediche e chirurgiche. Il processo di selezione comprendeva 40 sessioni di interviste, meta’ delle quali condotte negli Stati Uniti. Unica volta che ho pensato di prenotare una visita (obbligatoria per farmi prescrivere un farmaco anti-malarico), mi hanno chiesto se volevo ricevere un consulto finanziario prima di varcare la soglia: ho deciso che mi sarei servito di un presidio sanitario più proletario.

Vedo l’alveare della Abu Dhabi Mall, affiancata da uno degli alberghi della zona, con la sua piscina che si affaccia sul canale che separa l’isola dove piccono, dall’isola maggiore dove la Capitale Federale sorge: 3 ponti, verso sud ad una decina di chilometri, portano poi il traffico da/verso la terraferma della Penisola Arabica.

Vedo un altro albergo, proprio accanto, con una costruzione che e’ una via di mezzo tra il taglio sulla tela di Fontana, e un origami. Delle alette montate in facciata tentano di abbattere luce e calore.

Foto? Miniera “con vista” …. (iPhone, che la Signora Tedesca a Telemetro e’ a casa a dormire)

 

It's been almost 50 years that I travel across the word (and the 7 seas), on business or vacation, but always carrying with me a Leica camera. I started keeping this kind of journal a while ago. Even if sometime I disappear for ages, I'm then coming back with semi-regular updates: publishing is a kind of mirroring of my state and emotions, and you need to take it as it is. All published photos are mine.

4 Comment on “Miniera con vista

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