Dalla fine degli anni ’50 agli inizi degli anni ’60, il governo South-Vietnamita guidato da Ngo Dinh Diem condusse una durissima repressione contro il culto buddista, praticato da larga parte della popolazione (70%>90%), mentre Diem faceva parte della minoranza cattolica e applicava una costante discriminazione su base religiosa.
L’atmosfera di ostilità favoriva anche numerosi attacchi inter-religiosi, dove templi e pagode buddisti venivano devastati per far posto a “culti più moderni e benvisti dal regime“.
l’11 Giugno 1963 comunicarono al giornalista Malcon Brown dell’Associated Press che stava succedendo qualcosa all’incrocio tra Phan Đình Phùng Boulevard (oggi Nguyễn Đình Chiểu Street) e Lê Văn Duyệt Street (oggi Cách Mạng Tháng Tám Street): una processione di qualche centinaio di monaci buddisti seguiva una auto sedan, dove, in inglese e in vietnamita alcuni striscioni chiedevano la libertà di culto, il riconoscimento dell’uguaglianza e il termine delle prosecuzioni.
Thich Quang Duc uscí dall’auto accompagnato da due altri monaci che posero un cuscino per terra, aiutarono Duc a mettersi nella posizione meditativa del loto, lo cosparsero con una tanica di benzina. Duc accese un fiammifero e si diede fuoco.
“Before closing my eyes and moving towards the vision of the Buddha, I respectfully plead to President Ngo Dinh Diem to take a mind of compassion towards the people of the nation and implement religious equality to maintain the strength of the homeland eternally. I call the venerables, reverends, members of the sangha and the lay Buddhists to organise in solidarity to make sacrifices to protect Buddhism”
Duc morí completamente immobile, lasciando che il fuoco lo ardesse vivo: i monaci in cerchio proteggevano il suo gesto e pregavano il Buddha. Anche alcuni poliziotti, che inizialmente avevano tentato di soccorrerlo, si inginocchiarono dinnanzi a lui, in segno di rispetto.
Malcon Brown scattò alcune immagini che gli valsero il Pulizer e il World Press Photo Award, ma soprattutto diffusero in tutto il mondo un messaggio fortissimo: pressioni furono fatte su Diem dagli Stati Uniti per aprire un dialogo alle riforme, fino a quando, pochi mesi dopo, un golpe militare lo destituì.
Il corpo di Duc venne raccolto in una tunica zafferano e nuovamente cremato: il suo cuore però rimase immune alle fiamme e questo lo fece (e lo fa) venerare come bodhisattava “eroico raggiunto e illuminato da Buddha“.
Oggi, in quell’incrocio sorge un monumento a Duc: ho visto un uomo pregare e accendere incenso dinnanzi alla sua statua mentre il traffico continuava senza sosta ….
Mentre questa è una delle foto scattate da Malcom Brown:
devastante..
yep, e leggiti la reazione di Madame Nhu, moglie del fratello di Dim e considerata la “First Lady” del South Vietnam (additata com euna spendacciona peggio della Marcos): avrebbe “clap hands at seeing another monk barbecue show” … per fortuna l’hanno cacciata a pedate …