Il mio interesse per abitare nel centro storico di una città di mare si sta scontrando con delle oggettive difficoltà psicologiche di Beria, la mia cagnona. Lei è serenamente abituata a mettere dell’erba sotto il culo peloso mentre si esprime in defecazione plastiche (vedi “Non Cagarsi sulla Coda“) e, devo riconoscere, da queste parti di erba proprio non se ne vede.
Esce di casa, vaga in preda all’ansia, rifiuta qualsiasi complimento da chi la incontra dicendo “Ma che bello che è“, a cui segue il mio laconico “è una lei”, e solo dopo avermi lanciato uno sguardo che dice più di mille latrati, si rassegna ad usare il selciato. Mi guarda poi mentre raccolgo i risultati del suo processo digestivo con un’aria da “colpa tua, non mi porti nei campi“.
Stamani, prima dell’alba eravamo in giro assieme per il Porto Antico di Genova, area restaurata nel 1992 secondo un progetto di Renzo Piano, che ha recuperato un’area ormai da decenni inutilizzata, ma un tempo il “regno” della Compagnia Dei Caravana, i Camalli, gli scaricatori portuali genovesi.
La Compagnia era un’antica corporazione, e aveva firmato il suo primo statuto che sanciva il diritto esclusivo al carico e allo scarico di merci l’11 Giugno 1340 (non è un errore, stiamo parlando di quasi 700 anni fa). Lo statuto (con una modifica del 1487) prevedeva anche che i “soci” potessero provenire esclusivamente dalle valli Bergamasche, per garantire che una forza lavoro così “muscolosa” fosse composta solo da “foresti” non legati alle dinamiche politiche della città e quindi serenamente neutrale nei conflitti politici cittadini.
Se oggi, armati di muletti e gru, facciamo fatica a capire il significato di questa “dissuasione“, rivedetevi Fronte Del Porto e pensate a quando, mezzo millennio fa, tutte le manovre di sollevamento e stivaggio venivano fatte solo a forza di braccia: una sventola di quei ragazzotti avrebbe fatto volare via anche me.
Altro cenno storico intressante era il codice di condotta: si esaltavano virtù morali, si infliggevano multe ai bestemmiatori, e si garantiva il posto del padre al figlio che entrava, ci si riuniva per pregare all’interno della chiesa di Nostra Signora Del Carmine.
Stamani ho visto sorgere il sole e ho giocato con qualche immagine ….
Quando sullo schermo è comparsa la prima foto, quelli dei riflessi sull’acqua, sono rimasta a bocca aperta. E’ spelndida!
Grazie 🙂