Ho parlato con dettaglio della religione che ho intenzione di fondare, rivelando la divinità di Haleph-di-tutte-le-patacche che si esprime con macchie sulla polo blu che riesco a sporcare ogni volta che la indosso, anche se sto solo tagliando il pane: potete leggerne la storia completa sul post XXXXL scritto un paio di mesi fa, a Singapore.

Stasera (ieri sera per chi legge) ho trovato ben due polo nuove, blu e scontate: ho deciso quindi di prendere la decisione di rinnovare la tradizione e buttare la “tunica” che stavo indossando, con due vistosissime patacche decisamente non lavabili, che si sono aggiunte ad una serie che ormai mi hanno fatto classificare come “immettibile” il capo.

Nel culmine dell’auto-ironia, ho ingaggiato la Cami per dare un tocco di drammaticità urbana alla cerimonia di ammaina-polo, chiedendole di fotografarmi mentre sto buttando il prezioso e storico capo nella spazzatura: ovvio che l’alone nello scatto sia un chiaro segnale di presenza immanente che si rinnova, non il riflesso nell’obiettivo con un diaframma aperto a f1.4 ….

polo blu (1)

It's been almost 50 years that I travel across the word (and the 7 seas), on business or vacation, but always carrying with me a Leica camera. I started keeping this kind of journal a while ago. Even if sometime I disappear for ages, I'm then coming back with semi-regular updates: publishing is a kind of mirroring of my state and emotions, and you need to take it as it is. All published photos are mine.

4 Comment on “Ammaina Polo

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