Bugis, quartiere di Singapore, nell’immediato dopoguerra vide apparire un alto numero di bancarelle dove si vendeva di tutto, e, accanto ad alcune rogge, anche alcuni bar cominciavano a far ubriacare locali ed expatried: verso la metà degli anni ’50 cominciò a diventare un luogo d’incontro per travestiti e drug queen, e questo incrementò il traffico di visitatori, fino a rendere Bugis Street una vibrante strada del vizio e della lussuria applicata.
Oggetto di ripetute operazioni di “sanificazione” immobiliare, igienica e morale, oggi è soprattutto un grande mercato di accettabili cianfrusaglie …
Altre foto. Altro viaggio. Altri sogni.
Patrice rushen – remind me
🙂
Bentornato! 🙂
thanks! adesso un saltino attraverso la Manica e sono a casa …
🙂
La terza foto, che bel sorriso quel signore.
E il posto sembra allegro, vivace e colorato!
Ciao Mau!
Buongiorno Maurizio felice per il tuo ritorno a casa. Anche le nostre abitazioni, i nostri amici veri, i nostri cari e i nostri oggetti terreni hanno bisogno di noi. E noi di loro per continuare a vivere e a sperare che non se ne vadano, nonostante si tenda a trascurarli molto. Buon viaggio e buon caffè!