Stamani sono andato a correre a Saadiyat Beach: un bel nastro di spiaggia di una quindicina di chilometri di lunghezza, con un vento teso da nord che ieri ha portato una pessima sand-storm, mentre oggi agita solo un filo le acque del Golfo.
Saadiyat è un’oasi naturalistica: acqua azzurra e verde cristallina, spesso si vedono delfini da queste parti arrivare fino quasi a riva. Il divieto di costruzione nei primi 300 metri di arenile, l’accesso controllato in zone attrezzate e il divieto di navigazione nella zona dovrebbe preservare questa bella meraviglia che mi ricorda le coste Arabe del Mar Rosso e l’Inland Sea in Qatar che si affaccia verso l’Arabia Saudita.
Il problema è che stamani il vento e il mare mosso hanno portato a riva quello che maggiormente si produce nelle acque del Golfo: residuati di petrolio, quello che da piccoli chiamavamo “catrame”. Dopo i primi 5 chilometri mi sono accorto che avevo un bello strato sotto i piedi. Bestemmie.
Ho avvisato gli addetti: spiaggia immediatamente chiusa, plotone di tipi armati di rastrello e attrezzi vari a raspare e insaccare le caccole nere. Mi hanno poi dato una paglietta e una confezione di Cif per arrangiarmi e riportare le mie piante dei piedi al colore originale.
Foto: stamani ….
Buon fine settimana Maurizio! 65Luna
thanks
C’era una pubblicità della Pirelli in cui un corridore, alla fine di una corsa a piedi nudi, mostrava le piante dei piedi in stile pneumatico.
Però non se li lavava col cif.. eh eh eh
🙂
Si, la ricordo … beh, sarebbe stato un finale inglorioso 🙂
Uh, caspita… La parola catrame ha evocato ricordi sepolti!!! Da quanto tempo non la sentivo…
Buona Pasqua, Mau! 🙂
Esatto … se passi di qui vedo di conservartene un pezzettino così ti vengono gli occhi umidi dai ricordi … 🙂
Buone feste caro Maurizio! 🙂
Grazie, anche a te … e NON voglio sapere cosa mangi o cosa bevi, grazie.
🙂 Hehehe! Appena ripassi in Italia e hai mezza giornata sei invitato a pranzo!
Molto volentieri!
Hai fatto chiudere la spiaggia? Ormai sei diventato una vecchia signora!
Yep!