“Mau, hai mai assaggiato la versione che abbiamo qui ad Hong Kong del toast alla francese?” mi chiede Ivan, il Virgilio dantesco che ho affittato per questo giro di passione fotografica, con il compito di tenere il gruppo ordinato e nella direzione che possa ispirare lo scatto.
“No, e nemmeno la zuppa di geko, ne’ quella di pinne di squalo, ma vivo conscio dei miei limiti, in una estasiante felicita’ dell’ignoranza“. Quando gli rispondo così mi si emoziona un attimo, e il suo accento a troncare la seconda parte delle parole, sostituendole con dei profondi e palatali “ooohhhh“, prende il sopravvento: “Dev-oohhh fartel-oohhh assaggia-ooohhh“.
“Uova-ohhh di gallina, e di piccione, polpa di cocc-oohhhhh, burr-ooohhh …“, e poi mi snocciola altri due o tre ingredienti, mentre io tento di convincere il mio fegato a sedersi tavola con noi.
“E poi qui fanno una bevanda che mescola caffè filtrato, tea, ghiaccio“, mi aggiunge. Qui e’ il mio colon che si dissocia, prevedendo un cagotto istantaneo, ma ormai il mio “io” sperimentalista e foto -iornalista ha preso il sopravvento.
Siamo in Gage Street ed entro in un cunicolo, occupando uno sgabello davanti a 3 ragazzine turiste dalla mainland.
Foto? Alla fine il toast non era male, malgrado il peso calorico ingentilito da una cazzuolata di burro e mezzo mestolo di melassa …
E il cagotto? E’ arrivato? Guarda che domani devi pagaiare…
Nah, tutto eccellente
ordine e caos
che bello leggerti e vedere con i tuoi “occhi”
Credo che il tuo spostato digerente ormai sia avezzo a sbalzi Grasso-glicemici e non solo.