“La luna densa e grave, densa e grave come sta, la luna?” si chiede una stupenda (e forse abbastanza sconosciuta) lirica di Leonardo Da Vinci (vissuto a cavallo tra il 1400 e il 1500: e qui non fatemi gli idioti chiedendomi se il “cavallo” si è lamentato di trasportarlo per tutta la vita, che la battuta non fa ridere), messa poi in musica dai Can, gruppo di kraut-electronic-rock, nel 1974 (qui il link per sentirlo).
L’agente scatenante di queste ricordi liceali è stata la Cami: abbiamo chattato su skype prima che lei andasse a dormire.
“Ma lo sai, parlando di cose serie, che uno qui adesso è nei casini perchè ha mostrato le chiappe alla regina Elisabetta?” ha esordito, aggiungendo “i-d-o-l-o-i-n-d-i-s-c-u-s-s-o“.
“Avere il coraggio, l’idea e che altro per fare una cosa del genere è di una mente fantasticamente e splendidamente malata“. Concordo: c’è creatività e genialità nella follia e nell’idiozia. Talvolta. Molto “talvolta“, ma in questo caso penso sia opportuno farsi una gran bella risata!
Tornando alla luna, devo ad una immagine, scattata da Ansel Adams il 1 Novembre 1941, a Hernandez (New Mexico, US), la mia attuale passione per la fotografia. “It was made after sundown, there was a twilight glow on the distant peaks and clouds“: l’originale è su lastra e gelatina. Non finirò mai di dire che è una delle piú belle foto di sempre …
Un po’ alla volta la lirica di Leonardo si diffonde…. grazie Mau 😉
🙂 e non è l’unica lirica che merita, come puoi leggere nel libro di cui ti ho mandato il link 🙂