Nel 1941, dopo aver pubblicato “For Whom The Bell Tolls“, Hemingway intraprese una serie di viaggi in Asia: in China (dove intervistò Chan-Kay-Shek), Birmania, HongKong, e a Singapore. Qui, se si potesse, lo ricorderebbero ancora nel bar del Raffles, Long, per le colossali sbornie che si prendeva. Rimane invece solo qualche traccia storica e molta leggenda.
Quando, nel tardo pomeriggio dopo aver abbandonato l’ultimo meeting della giornata in stato semicomatoso, sono entrato nel cortile coloniale del Raffles Hotel, ululando “hey mate, una birra, ma che sia enorme e ghiacciata“, un filino di Hemingway era con me: ho fatto quindi attenzione a verificare che non ci fossero fucili nelle vicinanze e poi mi sono abbandonato alla meritata Tiger Draft.
Comincio il rimbalzo verso Ovest: sveglia alle 6 per prendere un fantastico volo per Shanghai, dove ho appuntamento e cena con il mio capo siderale (trasferito da Marzo a Shanghai, gli inglesi hanno sempre stile nelle loro politiche coloniali), collasserò a dormire e poi sabato mi attraverso China, Russia, Europa e poso le mie natiche a London.
Sono parcheggiato in questo momento al Changi Airport di Singapore e ho una crisi di ispirazione fotografice: vi passo quindi un’immagine dell’incrocio di Orchard Rd. ieri sera e un paio sulla mia cena. Vi prego di notare la Cage-Cheescake, un mito!