Ieri sono stato dal mio pusher. Cercavo della roba buona. Un 50mm f2.8 con una incisività e un dettaglio giornalistico, come quello fabbricato nel 2000.

Come quello che, cazzo, mi hanno fregato insieme ad una macchina fotografica qualche mese fa.

Pensavo di avelo trovato, e anche ad un prezzo fantastico, ma poi, e faccio bene a fidarmi della professionalità del mio pusher, ho capito che questa ottica, fabbricata invece nei primi anni ’70 era più morbida, sfumata e delicata: cosa più romantica che male si addice con la voglia di foto graffianti. Ahmen, ci si vede al prossimo giro, appena me lo trovano.

Sono andato alla fermata del tram: la tabella mi dava un’attesa di 20 minuti e ho cominciato a scattare qualche immagine su pellicola, cercando il “mosso”. Un uomo mi si è avvicinato, mi stessa taglia anche se almeno un decennio meno d’età,  Il Manifesto sotto braccio, un cappello di lana in testa e mi ha detto “Sto aspettando“.

Sto aspettando che mi arrivi la M-monochrome“, una macchina fotografica prodotta da Leica che, in un’epoca nella quale questi giocattoli scattano anche solo quando tu pensi di farlo, e ti selezionano sulla base un un algoritmo studiato in Japan, quella che loro (macchine) ritengono sia la tua foto più bella tra le 25 che hanno immagazzinato in poco più di un secondo, questa macchina invece, non solo ha tutto manuale, ma anche registra solo i bianchi e neri.

Un ossimoro fotografico. Una passione senza compromessi, claro!

Abbiamo chiacchierato e gli ho parlato invece della mia conversione al colore, prima sul digitale ma adesso anche sulla pellicola. Arriva il tram, vuoto. Alla fermata successiva sale una donna, sulla sessantina. Mi si siede vicino.

Io non faccio la fotografa, io SONO una fotografa. Da quasi 50 anni. Sempre con una Leica

Cosa ci attira in questa passione che va oltre la fotografia in se stessa? Perché il condividere un attrezzo della stessa marca ci fa sentire così diversi dagli altri, stimolandoci a condividere i nostri pensieri con uno sconosciuto?

Ieri sera ho poi scattato queste immagini, tutte con un’apertura a f1.4 …

It's been almost 50 years that I travel across the word (and the 7 seas), on business or vacation, but always carrying with me a Leica camera. I started keeping this kind of journal a while ago. Even if sometime I disappear for ages, I'm then coming back with semi-regular updates: publishing is a kind of mirroring of my state and emotions, and you need to take it as it is. All published photos are mine.

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