Mi lascio alle spalle Saigon per un paio di giorni di lavoro denso a Singapore, prima di poggiare il fondoschiena su un Canguro-380 che mi spingerà fino in Down-Under.

Sono andato a vedermi il War Remnants Museum, il Museo Della Guerra: le immagini e i reperti (anche se alcuni controversi) sono un vero pugno nello stomaco. Tutte le guerre sono sporche (non crediamo, per cortesia alle minchiate che ci raccontano sulle “precisioni chirurgiche” e sulle “assenze di danni collaterali“), ma la Guerra del Vietnam è stata la prima documentata giornalisticamente con grande accuratezza e con una certa indipendenza.

Ho pascolato a piedi, periodicamente approcciato da offerte di moto-taxi e di risho a pedali: ci ho messo un filo a capire che la cantilena “good-tour-massage” seguito dal portare il pollice alle labbra non significava “bere” come ci si poteva immaginare ma mi stavano offrendo di intrattenermi con qualche leggiadra fanciulla e il segno mimava una particolare prestazione sessuale. Cordialmente rifiutato.

Solo un’immagine oggi, sempre i riflessi che mi piacciono …

Saigon reflections

It's been almost 50 years that I travel across the word (and the 7 seas), on business or vacation, but always carrying with me a Leica camera. I started keeping this kind of journal a while ago. Even if sometime I disappear for ages, I'm then coming back with semi-regular updates: publishing is a kind of mirroring of my state and emotions, and you need to take it as it is. All published photos are mine.

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