Era da tempo che ci stavo girando attorno, ricordandomi mio nonno che si radeva il volto segnato dal sole e dal lavoro. Mi ricordo anche che da qualche parte, 4 o 5 traslochi fa, ce l’avevo anche se mai provato. Sto parlando del “rasoio di sicurezza” con il quale chi non osava usare la lama del rasoio “da barbiere” si sbarbava, prima dell’avvento dei bi-tri-penta lama, usa-e-getta, lubrificati, vibranti e quant’altre diavolerie si inventa la società che detiene un monopolio quasi mondiale di questi accessori.
Un filo non di lama, ma di storia si impone. Il rasoio di sicurezza, con una forma a T comincia a vedere la luce durante il 1800, ma la rivoluzione viene compiuta quando, nel 1903, King Camp Gillette inventa e brevetta un sistema di produzione di lame usa e getta. La lametta, di forma rettangolare e di acciaio stampato, è costruita per inserirsi in un rasoio composto da tre parti: un manico d’impugnatura sul quale vengono avvitate due piastre che bloccano attraverso tre perni la lama. Quando la lama perde il filo è semplicissimo ed economico sostituirla senza alcuna necessità di ri-affilarla.
La Prima Guerra Mondiale sancisce un successo planetario per Gillette: l’esercito degli Stati Uniti aveva la necessità che tutto il proprio personale si radesse per garantire l’efficacia della protezione della maschera anti-gas. Gillette vince l’appalto e fornisce 32 milioni di lamette all’esercito, esercitando l’esclusiva del brevetto che scadrà solo nel 1921.
La scadenza del brevetto vede l’ingresso sul mercato della Probak, che, competendo con Gilette, migliora struttura e modalità produttiva, inanellando una guerra commerciale che si concluderà nel più classico dei modi, nel 1930, con la Gillette che acquistò la concorrente per una bella secchiata di milioni di dollari dell’epoca. Si vede che il vizio del monopolio ha radici ben profonde.
Le lamette, prodotte in acciaio al carbonio, avevano però il problema di arrugginire velocemente fino a quando, nel 1965, l’azienda inglese Wilkinson, immise sul mercato i primi modelli in acciaio inossidabile, tutt’ora in uso. L’ulteriore salto in avanti nello sviluppo tecnologico dei sistemi di rasatura lo possiamo datare nel 1971, quando Gillette introduce il modello “Track II“, associando più lame in parallelo e consolidando un altro monopolio, quello delle testine usa e getta, poi migliorate e ampliate in numero di lame e strisce lubrificanti.
Stamani mi sentivo un no-global quando, con orgoglio sono entrato nella drogheria in cima a Via Canneto il Lungo: il posto è magico e, da buon chiacchierone, son rimasto dentro una mezzora a farmi consigliare rasoio, lame, schiume, pennelli. La cortesia e gentilezza dei proprietari sono mitiche e i prodotti sono fantastici. Poi a casa ho dato inizio al rito, e con attenzione ho fatto “barba e capelli“, “pelo e contropelo“.
Il primo risultato non è stato poi così drammatico: si, d’accordo, grondavo un filino sangue da ovunque, e quando mi è scappato di mano a momenti mi praticavo una circoncisione, ma, pensando positivo, non ho dovuto mettere nemmeno un punto di sutura! Ovvio che ci metterò un po’ ad impratichirmi: spero che le cicatrici mi diano un’aria ancora più da Colonnello Kurtz in Apocalypse Now.
Foto di oggi? La drogheria di stamani, con qualche problema nella taratura del colore delle immagini, viste le 2 fonti di luce a temperatura differente …
Che posto stupendo, io che avrei voluto fare nella vita soltanto la buyer in luoghi così divento una donna senza tempo… ed hai anche conprato la vecchia matitina emostatica?
L’ho chiesta, ma non l’avevano! Si le drogherie del centro, tra i carruggi, sono posti senza tempo: entri e vorresti comprare tutto. Sono uscito anche con un dentifricio canadese al sapore di cannella ….
hahaha errore di segno blu, la m è vicino la ne ed io sono addormentata e senza occhiali.. Perfetto! 😉
… e ma però, a me mi, e consecuzio temporum astrale: no worries, siamo tutti giustificati su qualche strafalcione!
Grazie per i “likes”
buongiorno giramondo, ma questa fantastica bottega fuori dal tempo, è ovviamente a genova vero? e oltre al fantastico rasoio a T e lamette ora mai rarissime da trovare 😦 (che il mio babbo usa quotidianamente da circa 82 anni, nonostante l’invenzione dei nuovi rasoi 🙂 ) sei riuscito a trovavare anche la mitica Aqua Velva??? 🙂
ti ho detto che devi raccattare marito e figlia e venire qualche giorno da queste parti: Genova è una scoperta continua!
Qui le lamette ci sono, e di numerose marche e caratteristiche diverse: sto facendo pratica con rasoio in una mano e cotone emostatico nell’altra. Per ora i danni ci sono, ma la rasatura ha una bella soddisfazione, credimi!
L’acqua velva mi manca, ma adesso cerco qualcosa di ancora più storico, abbi pazienza ….
Aggiornamento: a distanza di 10 giorni posso dire che riesco a radermi barba e capelli senza zampillare sangue per i tagli, un successo! Ovvio bisogni prendersela molto più con calma, perché se pensi di zappare allegramente sulla tua pelle con quell’arnese, è meglio ti prepari con ago e filo a ricucirti poi con pazienza. Insaponarsi deve essere fatto con pazienza, e i punti più difficili passati con continuità. Ci metto più tempo ma il risultato è fantastico ….