Stamani mi son reso conto che la stagione è cambiata: sono uscito con Beria (il mio cane) intorno alle 6, discutendo con lei della disgiunzione tra etica ed estetica e ricavandone solo un movimento perplesso delle sue orecchie. Mi son trovato fuori in maglietta, braghe corte e crocks con una temperatura intorno ai 10 gradi e un umidiccio autunnale.
Non che possa patire il freddo, vista la ricca cintura di adipe, ma un tipo che è passato con giaccone, sciarpa e cappello mi ha guardato con la stessa attenzione che si riserva ad un elefante in calzoncini corti che parla con il proprio cane: è arrivato l’autunno è una affermazione che difficilmente stamani poteva essere confutata.
Bloccato in casa dagli operai che stavano terminando il bagno (vedi “Habemus Cessum” di ieri, e “Magût Rules” di un paio di giorni fa), ho continuato nell’attività a basso valore aggiunto ma ad elevatissima soddisfazione passionale, di mettere un filo d’ordine sulle diverse centinaia di immagini che ho scattato negli ultimi mesi.
Mi son reso conto che il fascino del ritorno all’uso della pellicola, che avevo mantenuto in una rigida e talebana ortodossia sul bianco&nero, mi è veramente esploso invece con l’uso del colore: ho provato un paio di pellicole professionali Kodak ed è stato amore ai primi scatti! Sarà il fatto di usare una gran bella macchina (M7) che ti permette di essere ancora più “discreto” nella presenza, o forse per il fatto che non hai la prova d’appello di vedere cosa hai combinato immediatamente e di correggere le eventuali cazzate, sarà che sto diventando un giurassico cinquantenne con una socialità pari a quella di un coccodrillo nello Zambesi, ma la pellicola mi diverte da matti.
Ho il ripiano superiore del frigorifero gonfio di rullini, con la Cami che, sarcasticamente, mi chiede se ho intenzione di farle una pasta ai 35mm: la neo-esperienza universitaria non le ha ancora smorzato l’ironia, è chiaro.
Ovvio che tutto l’incipit sia stato per tirar fuori qualcuno degli scatti fatti su pellicola …
E’ arrivato l’autunno, alla grande.
Comunque l’ironia della Cami sarà di famiglia, che dici?
Buona domenica a te!
Si, temo di si. Buona domenica!
Ps: fine prossima settimana sono a Genova con due amiche Australiane: ti va di unirti per un’acciuga party?
Non so ancora se sarò a Genova, avevo una gita in programma.
Grazie però 🙂
La luce particolare dell’autunno… be se fossi a Milano e con una macchiana fotografica in mano ce ne sarebbero posti dove andare, dalle abazie (vedi Chiaravalle) ai borghi medievali tantissimi e stupendi in Lombardia (vei Castiglione Olona) e poi le chiese romaniche… e i canali verso Lodi…e…e…e…i cortili verdi dei palazzi o quelli d’antan ancora col profumo di aziani artigiani, ma sono lontanissima dalla bella signora che proprio perchè è bellissima non è appariscente.
Scusami ma è venuto spontaneo a me che non posso fare nulla dissentire sul fatto che “non c’è altro da fare nel primo we d’autunno a MIlano. Bona domenica
Hai perfettamente ragione, ci sono una valanga di cose da fare (e stamane sto andando in bici a Chiaravalle), ma con operai e muratori a casa era un filo difficile abbandonare tutto …
Io ho già provveduto, con sciarpa e cappello intendo.
I particolari di alcune fotografie sembrano scolpiti.
Non ne dubitavo, freddoloso amico mio: io sono appena stato a Chiaravalle in bici (rientro sotto l’acqua), in pantaloncini corti e maglietta …
Le foto sono merito del soggetto, di una pellicola fantastica e di un obiettivo incredibile (35mm summilux): grazie comunque dei complimenti!
Bellissimi scatti! Anche io sto pensando di “prendere in prestito” l’abbandonata yashica a rullino di papà e riportarla alla ribalta. Visto che quando ero piccola non potevo neanche toccarla forse ora a venticinque anni posso giocarci un pò senza veder sudare mio padre e ritrovando un pò quella bellissima sensazione di non sapere come è venuta la foto ahahah
Prova la Kodak Portra 400 e la Ektar 100, molto differenti ma entrambe affascinanti ….