Scale mobili: è stato Jessie Reno, nel 1892 a brevettare un meccanismo che, attraverso un nastro trasportatore rotante, faceva muovere i gradini di una scala. Il termine “escalator”, diventato poi uno standard colloquiale nei paesi anglosassoni, è in realtà un marchio commerciale.
Ero a Bangalore il giorno in cui hanno aperto una nuova shopping mall, indicatore della ricchezza che cominciava ad arrivare nella città grazie agli enormi call-centers, BPO/BPM, software factories che si stavano aprendo. Per la prima volta in città c’era una scala mobile.
Era impressionante la coda di curiosi, famiglie, anziani portati su sgangherate carrozzine a vedere l’incredibile attrazione. Era bellissimo vedere la sorpresa negli occhi di chi, prima esitante, poi conquistato dall’incredulità, incerto metteva i piedi sui primi gradini che poi si sollevavano. Qualcuno ondeggiava, qualcuno rideva. Molti si rimettevano in coda immediatamente dopo per riprovare questo incredibile gioco.
A Sentosa, invece, la gente è abituata alle scale mobili a grappoli ….
Aggiornamento: dopo 90′ di coda per il visto, 55′ di coda per il controllo passaporti, e 95′ di coda tra l’aeroporto e l’albergo, sono felicemente e ufficialmente a Yangon ….parola inglese di 4 lettere che comincia con “F”.
ahahahaha…certo che a te ti hanno fatto d’acciaio…. 🙂 comunque sia…buona giornata
Quando ero un bambino e andavamo alla Rinascente rimanevo ore a fare su e giù nelle scale mobili( e non che ce ne fossero chissà quante).Capisco quindi la sorpresa e il divertimento della novità.
🙂
La scala mobile in sé è una bella cosa, è il centro commerciale che c’è intorno che mi manda in confuzione…
Buona serata (ho imparato il fuso 😉
🙂