Proprio oggi 29 Maggio, ma 1913  (101 anni fa), nel Théâtre des Champs-Elysées veniva rappresentato per la prima volta la “Saga della Primavera” (Le Sacre du Printemps) con la musica di Igor Stravinskij e il Corpo di Ballo di Sergej Djagilev. Stravinskij veniva da acclamati successi quali “L’uccello di fuoco” e “Petruska”: c’era quindi gran fermento quella sera a Parigi, l’attesa e le aspettative per lo spettacolo che il genio russo avrebbe offerto era palpabile e il teatro era pieno in ogni ordine di posto.

Considerato a ragione uno dei più influenti compositori del secolo, Stravinskij era nato in un sobborgo di San Petesburg nel 1882 e, malgrado il padre fosse un cantante lirico che lo avvia allo studio del pianoforte, della teoria musicale e della composizione, la famiglia lo spinge ad iscriversi alla Facoltà di Legge. L’amore per la musica però non si sopisce con i codici e i cavilli, anzi, arriva ad incontrare e a farsi apprezzare da Nikolai Rimsky-Korsakov, che lo adotta come un figlio alla porte del padre nel 1906.

Comincia da essere un compositore apprezzato e viaggia in Germania, in Russia e in Svizzera fino a quando, nel 1910 arriva a Parigi per la prima del suo “L’uccello di fuoco” che lo incorona, in una sola notte, come il nuovo mostro sacro della musica europea. L’opera celebra il rito della primavera nella Russia arcaica e pagana, mescolando elementi di folklore, dove una fanciulla è costretta a ballare fino alla morte in onore del solstizio stagionale.

Non si capisce se fu una deliberata azione di disturbo tra fazioni rivali che sostenevano diverse scuole di balletto, o una critica nei confronti della scenografia che accese gli animi degli spettatori presenti già da fuori il teatro, ma la rappresentazione si trasformò in un’enorme rissa tra gli spettatori che poi coinvolse anche elementi dell’orchestra in una fragore tale che fu addirittura impossibile ascoltare la musica. Le critiche, guidate da Le Figarò, furono aspre, acide e crudeli: un fiasco.

Un anno dopo, il 18 Febbraio 1914, La Saga della Primavera venne ripresentata in forma di concerto a St. Pete, raccogliendo l’inizio del successo planetario che la considera tutt’ora, una delle opere più importanti e influenti del 1900.

Foto? Ovvio, l’arrivo delle Primavera a Tokyo, scatti di Aprile ….

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It's been almost 50 years that I travel across the word (and the 7 seas), on business or vacation, but always carrying with me a Leica camera. I started keeping this kind of journal a while ago. Even if sometime I disappear for ages, I'm then coming back with semi-regular updates: publishing is a kind of mirroring of my state and emotions, and you need to take it as it is. All published photos are mine.

10 Comment on “Dall’uccello al fiasco

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