Psychic spies from China, Try to steal your mind’s elation
Little girls from Sweden, Dream of silver screen quotations
And if you want these kind of dreams, It’s Californication
Si, si impone un “rewind“, lo so, altrimenti mi si perde. Cominciamo dal “quasi-fondo”. Ho aperto la porta che dal carruggio a due passi dal Palazzo del Doge ti collega con un universo parallelo e mi ha accolto Mangiafuoco chiedendomi “Come posso farti felice?“. “Sono già felice, potresti però darmi da bere un bicchiere di pozione: devo fotografare e scrivere e sono in cerca di ispirazione come le olive in un martini” gli ho risposto.
It’s the edge of the world, and all of western civilization
The sun may rise in the East, At least it settles in the final location
It’s understood that Hollywood, sells Californication
Pay your surgeon very well, To break the spell of ageing,
Celebrity skin is this your chin, Or is that war you’re waging
“Voglio stare un anno in California” dice la compagna di panca con cui condivido una parte del tavolo in legno sul quale posiziono i gomiti tentando di scattare un’immagine con un tempo di esposizione simile a un’era geologica. Sta discutendo con la sua amica su viaggi e sulla vita e non riesco a farmi mezzo kilo di cazzi miei: stanno sognando di cambiare, almeno temporaneamente.
First born unicorn, Hardcore soft porn. Dream of Californication, Dream of Californication
“Mi fate venire in mente la strana voce di Anthony Kiedis, e la chitarra assurda di John Frusciante” ho detto loro, “che nel 1999 hanno registrato un gran bel brano, Californication”. Mi hanno guardato come un plantigrado estinto nel Cretaceo: pensavo che, per le mie passioni musicali, i Red Hot Chili Peppers rappresentassero qualcosa di attuale a parte i loro problemi a base di eroina, ma mi son sbagliato.
Marry me girl be my ferry to the world, Be my very own constellation
A teenage bride with a baby inside, Getting high on information
And buy me a star on the boulevard, It’s Californication
Space may be the final frontier, But it’s made in a Hollywood basement
Cobain can you hear the Spears, Singing songs off station to station
And Alderaan’s not far away, It’s Californication
“Hanno cantato i lati oscuri dei lustrini Hollywoodiani, l’industria del porno, il maniacale ricorso alla chirurgia estetica, il suicidio di Cobain, i Beach Boyes, Star Treck e la saga Star Wars. Hanno suonato la disperazione, e John per l’occasione ha usato una chitarra che è una vera rarità, una Gretsch White Falcon del 1954, che dal 1967 non esiste più se non in pochissimi esemplari.”
Born and raised by those who praise, Control of population
Everybody’s been there, And I don’t mean on vacation
First born unicorn, Hard core soft porn
Dream of Californication, Dream of Californication
Dream of Californication, Dream of Californication
Destruction leads to a very rough road, But it also breeds creation
And earthquakes are to a girl’s guitar, They’re just another good vibration
And tidal waves couldn’t save the world, From Californication
Pay your surgeon very well, To break the spell of aging
Sicker than the rest, there is no test, But this is what you’re craving
First born unicorn, Hardcore soft porn
Dream of Californication, Dream of Californication
Dream of Californication, Dream of Californication
“Voglio solo essere felice, voglio andare in California, per un anno“, mi dice. Le sorrido e finalmente riesco a scattare un’immagine dopo averci provato un paio di volte …
Che spettacolo questa foto Mau. Da pubblicare!!! 😉
Da bere più che altro! 🙂
Ognuno immagina i propri luoghi della felicità. Poi a volte si scopre che la felicità sta in un bicchiere di vino, vicino alla casa di sempre, ad ascoltare musica e a fare foto 🙂
Giusto!
Il video di Californication …
Sei riuscito a dipingere un quadro, rosso e giallo. Le ombre scure e lunghe di un brano, le sfumature biancastre di una voce femminile.
Ma c’è, in questa tua pittura offerta, una cosa che sento immensa e prepotente: Mélancolie, ti direi in francese.
Poi, però, mi accorgo che in italiano assume più forza, vicinanza al soggetto, alla tela.
Mangiafuoco lontano. Un apparecchio tra le mani. Sogni di qualcuno a destra.
E la tua strana malinconia che guarda quel bicchiere, bellissimo, da ritrarre e da finire.
Grazie per queste immagini.
The moon and the sky – Sade
Sei un poeta-pittore! Goditi la voce Nigeriana 🙂
Proprio una gran bella foto! E immagino che il vino fosse altrettanto buono… 🙂
Meglio cercare di vivere la felicità nel qui è ora che cercarla in luoghi e tempi futuri del tutto incerti…. Una fotografia ben fatta, unita poi al piacere del cibo e alla compagnia, fanno miracoli! 🙂
È dello spumante trentino con un gocci di Campari e del ghiaccio … esigenze fotografiche, ma poi me lo son anche bevuto!
La felicità può essere in qualsiasi istante: forse basta l’umiltà di riconoscerla nella sua semplicità e di godersela.
buona giornata!
Giochi di luce e colori, perdersi nei pensieri e nello spirito – non mi riferisco al nettare di Dioniso – lasciare vagare l’immaginario, come volute di fumo.
Devo dire che la foto, nei miei pensieri, più che dei Red Hot Chili Peppers, mi ha fatto venire voglia di ascoltare Van Morrison, che prontamente ho messo in ufficio.
Un abbraccio bro
sono indeciso se, quando ci vedremo, dovremmo entrambi imbracciare una Gibson Les Paul o coltello e forchetta …
Stay hungry bro, ma mica come diceva Jobs … in modo molto più alimentare!
Propendo per coltello, forchetta e bavaglione (ho ancora quello regalatomi da Rolly), con musica in sottofondo e compilation of wine & spirits.
Ieri ho fatto sentire a mio figlio di 8 anni il live in Pompei dei Pink Floyd, che anni or sono mi è valso una reprimenda da un direttore d’albergo, perché lo ascoltavo ad alto volume.
Che lo sforzo sia con te (Balle spaziali)
Bella foto Vagnoz, ma mi stai diventando malinconico. See u tomorrow?
Nahhhh, niente malinconia ma solo 15 ore di lavoro tirate: più che altro sto diventando stordito.
Ci si vede domani per una birra, ovvio!