Il 9 Settembre 2009, alle 09h09’09” che qui siamo un filino precisi e celebrativi, sua altezza Sheikh Mohammed bin Rashid Al Maktoum, emiro (patron) di Dubai, inaugurava quella che è la più lunga metropolitana totalmente automatizzata al mondo: 75 chilometri di lunghezza attuali, con solo due linee realizzate dal 2006 a oggi, ma altre tre sono pianificate entro il 2020.
Il progetto era stato assegnato nel Maggio del 2005 a un consorzio di industrie giapponesi, mentre il project management e il cost management erano andati a due società anglo-francesi. Il costo pianificato, 15,5 miliardi di US$ ha subito un “lieve incremento”, raggiungendo i 28 miliardi, ma le autorità hanno sempre sostenuto che si trattava di “dettagli per migliorie in corso d’opera”.
Facendo che una pizza viene circa 8 euro, la realizzazione della metropolitana è costata, a oggi e senza considerare l’altra secchiata di chilometri e di stazioni, 3.584.000.000 pizze: visto che sulla terra siamo circa 7 miliardi di persone, direi che questo equivarrebbe ad offrire mezza pizza a ciascun homo sapiens che occupi il pianeta. Io prendo pomodoro fresco e bufala, qualcuno fa a mezzo con me?
Nei primi due giorni dall’apertura, ponendo il record anche di essere l’unica metropolitana di tutta la penisola arabica, circa 110mila passeggeri provarono l’ebrezza, e c’ero pure io a vedere la gente contenta come bambini alle giostre, facendomi ricordare quando a Bangalore avevano costruito la prima scala mobile e c’erano famiglie intere che facevano ore di coda per salirci. Oggi siamo a una media di 380mila passeggeri al giorno. Sigillata in aria condizionata, con un salto termico che nei mesi dell’estate è prossimo ai 35°c (fuori +50°c e oltre, dentro intorno ai 20°c), la metro è soprattutto un viadotto sopraelevato che si infila in terra vicino al creek.
Stasera sono salito alla stazione di Nakheel, la più vicina alla Jumeira Palm Island mi pare, ma di sicuro al mio ufficio, e una secchiate di fermate dopo sono sceso a Deira City Center, tagliandomi ancora via tutto il traffico caotico del giovedì sera sulla Sheik Zayed Rd.
Non esiste un conducente, visto che tutte le operazioni sono automatizzate e son salito sulla prima carrozza, dove una famiglia di turisti si godeva lo strano spettacolo di questo serpentone elettrificato. Mi è venuta in mente una frase di Jack Kerouac, da On The Road, e mi chiedo come possa ancora ricordarmela dopo così tanti anni da quando l’ho letta …
“… the only people for me are the mad ones, the ones who are mad to live, mad to talk, mad to be saved, desirous of everything at the same time, the ones who never yawn or say a commonplace thing, but burn, burn, burn like fabulous yellow roman candles exploding like spiders across the stars …”
Due foto, che non so decidermi quale delle due mi piaccia di più ….
Perché scegliere quando si possono postare entrambe?! 😉
giusto, ma sono ancora indeciso …
Capisco… Certe scelte o vengono subito, un po’ istintivamente, altrimenti non c’è verso di dirimere la questione… 🙂
P.s. Sto leggendo un libro di interviste a Cartier- Bresson… Interessante… S’intitola “Vedere è tutto”…
🙂
Al di là del fatto della metropolitana, che mi fa paura e non ci salirei mai, la foto che preferisco è senz’altro la prima senza l’intrusione del braccio e del pezzettino degli occhiali. Mi piace da morire la coda di cavallo della ragazzina penso, la porto molto spesso anch’io, po ha indosso un golfino che rassomiglia moltissimo ai variopinti di Missoni. Potrebbe anche essere l’originale, in ogni caso mi interessa il fatto di guardare le persone anche di schiena. Ben alzato Maurizio.
🙂
Perchè mi ci sento stretta, ho paura di non arrivarci mai in fondo, poi quella che tu descrivi 75 km. è infinita. Sebbene dev’essere un’opera tecnicamente perfetta e molto all’avanguardia. Anche se prendo quella di Milano, dopo 5 minuti scendo, mi vien la nausea e mi arriva quel senso di paura. Non te lo so spiegare, anche adesso al solo pensiero mi batte forte il cuore. Cosa ci vuoi fare, sono un pò particolare, pazienza! Mi accetti lo stesso come amica?
Yesssss!
Meno male! Ora sono più tranquilla. Quando hai tempo vieni a prendere un caffè nel mio salotto. Buoan giornata Orso Mau! Fabiana.
Ma perchè la metro ti fa paura, Fabiana? È sicura, comoda, economica, veloce …
Come deve essere bello avere tutti quei soldi.. e tutte quelle pizze!!!
🙂
Però non gli avanza nulla per una birretta …
la seconda foto! il braccio e il pezzo d’occhiale suggeriscono un gentore che indica o spiega qualcosa, con i tre ragazzini in espressione intenta a guardare. L’espressione si intuisce solo visto che sono di spalle, ma viene rafforzata dal braccio. In piu’ l’assenza del ponte sopra i binari aumenta la profondita’ e l’incertezza su dove finiscano i binari, e il viaggio.
hai dato la mia stessa lettura, ma la prima è più “tecnica”, con anche la stazione e l’altro treno che si intuisce nel bokeh .. sai che sono ancora indeciso 🙂
insisto e chi se ne frega della tecnica quando si parla di emozioni :). L’assenza dell’atro treno che viene incontro proietta l’immagine in avanti (forward) nello spazio e nel tempo, verso il futuro. Piu’ poetica. Anyway, io mi salvo la seconda :))