Stavo bevendomi un caffè in Via di Fossatello, dentro la Pasticceria Liquoreria Marescotti, che è lì dal 1600 anche se l’arredo e la struttura attuale sono databili al 1906 quando esisteva ancora l’Impero Austro-Ungarico e, in gennaio, la Persia di mercanti, letterati e religiosi impose una rivoluzione costituzionale che portò a creare un primo parlamento, il Majilis.
Anno particolare il 1906: mentre in febbraio Pio X pubblicava l’enciclica “Vehementer Nos”, denunciando la separazione tra Chiesa e Stato in Francia divenuta legge l’anno prima, a marzo un’esplosione nella miniera di carbone di Courrières uccideva oltre 1,000 minatori, molti dei quali nostri connazionali emigranti.
Il 7 Aprile un’eruzione del Vesuvio devastava Napoli, mentre dall’altra parte del mondo, il 18, uno dei terremoti più catastrofici che si siano registrati nella Faglia di Sant’Andrea radeva al suolo San Francisco causando oltre 3,000 morti.
In Maggio Jack London pubblicava White Fang, mentre in Luglio André Dreyfus veniva reintegrato nell’esercito francese, al termine dell’Affaire che Zola aveva denunciato con un articolo fantastico (vedi questo post). In Agosto è Valparaiso in Chile ad essere colpita dal terremoto, che con una magnitudo di 8.2 uccide oltre 20mila persone.
In Settembre il Mahatma Ghandi articola il termine “Satyagraha”, la “insistenza verso la verità”, definendo una teoria non violenta che influenzerà Martin Luter King e il grandissimo Madiba Nelson Mandela. È invece in Novembre che viene definito il codice internazionale di soccorso SOS: l’anno si chiude con la prima trasmissione radiofonica, il 24 Dicembre, con una poesia e un assolo di violino.
Avevo tutto questo nella testa quando sono uscito con ancora il sapore del caffè sulle labbra e ho incontrato una bambina, con il suo cane, il suo papà e i suoi nonni. Il cane è un “Beria” un po’ più giovane del mio quadrupede vetro-comunista, un filo più irruente, ma con la stessa dolcezza e incondizionato affetto verso i suoi padroni, il suo branco: come non scattare una foto di quel momento ….
E il cane? Neanche una foto?!
Beria è gelosa 🙂
Ah, beh… Allora… 😉
Perchè la nostra storia di cani e bambini è parte di una storia più grande ma non più importante. Almeno per noi.
E’ una meraviglia questa bimba. Bellissima foto Mau
Adulatrice bucolica e campestre!