Stanotte, nel rincoglionito dormiveglia delle 3:30, ero certo di essere dentro un aereo: ma quello che non riuscivo a capire era perché avessi violato la mia promessa di non volare più con i velivoli spinti da motori a pistoni, dopo l’esperienza della carcassa che mi aveva scorazzato nel Deserto dei Gobi in Mongolia.

Il rumore che stavo sentendo era assordante.

Alla seconda bestemmia mi son reso conto di essere collassato ieri sera e di non aver spento la ventola del bagno, al cui confronto i 4 motori di un Lockheed Constellation posso sembrare il fruscio di un’auto elettrica.

L’autista stamani mi ha salutato in Zulu, “Sawubona Mau”: ormai si è capito che anche qui sarò di casa nei prossimi tempi.

Foto? Giornate lunghe, quasi doppio turno costante nella mia miniera virtuale, ma come promesso ho raccattato nella cantina digitale gli scatti fatti nel 2005 in giro per il South Africa: ve li pubblico in un paio di puntate, visto che non ho proprio il tempo di usare l’otturatore qui …

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It's been almost 50 years that I travel across the word (and the 7 seas), on business or vacation, but always carrying with me a Leica camera. I started keeping this kind of journal a while ago. Even if sometime I disappear for ages, I'm then coming back with semi-regular updates: publishing is a kind of mirroring of my state and emotions, and you need to take it as it is. All published photos are mine.

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