Il sogno dei profeti della logistica, l’orgasmo degli esperti di supply chain (la sequenza di processi dalla produzione all’erogazione di un prodotto o servizio) è il “just in time“, la disponibilità di un “cosa” esattamente nel momento in cui il consumatore ne ha bisogno e caccia il dollaro o altra base di transazione per acquisirlo.
In un sistema ideale questo azzera tutti gli “attriti” (magazzini, scorte, surplus, investimenti, immobilizzi, scadenze di utilizzo) e permette una linearità di processo simile agli esperimenti teorici di fisica in mondi perfetti: una sorta di “voglio-qualcosa-eccotelo-cazzo-caccia-la-lira-e-avanti-il-prossimo-che-non-siam-qui-a-sbucciare-i-datteri“.
I miei acquisti di generi alimentari sono sempre stati orientati verso il just-in-time, andando al supermercato ad acquistare solo la necessità del giorno o al massimo per quello successivo: guardo con grossa perplessità i carrelli stracolmi delle “spese della settimana”, e invece odio quando mi rendo conto che ho sbagliato quantità o i conti dei pasti e mi trovo con della roba in frigo che scade e devo buttarla con danno economico ed etico (faccio ancora parte di quella generazione educata da genitori che durante la guerra hanno fatto la fame e rispettava il cibo).
Dove vivo adesso ho un ottimo supermercato al piano terra (quando riesco a raggiungerlo con ‘sto cazzo di ascensori: leggi Lift of Faith), gestito da una joint venture con una catena di grande distribuzione Australiana, attenta a etica ed ecologia. La varietà dei prodotti che servono il melting pot di oltre 100 differenti nazionalità di espatried che vive nella zona, e la cura nella freschezza del prodotto e nell’esposizione, ne fanno veramente un punto di approvvigionamento ideale.
Zucchine nane dal Kenya e lamponi dal Messico, roast-beef Wagu dall’Australia e rack of lamb dalla New Zealand, pasta (di qualità) dall’Italia, frutta dall’India e dallo Sri Lanka: è veramente un piacere girare tra gli scaffali. Il prezzo è leggermente più alto che Carrefour e decisamente più alto di Cooperative Society, le due principali catene, ma la qualità e l’attenzione sono sideralmente più alti.
Poi è aperto dalle 6:30 di mattina alle 23:30. Roba che se ti sei dimenticato una cipolla mentre stai cucinando, invece che suonare alla vicina, passi di sotto a prenderla visto che anche nella quantità di acquisto l’unità minima è praticamente il pezzo singolo.
Bella comodità, credetemi!
Foto? Avevo voglia di fragole stamani: ovvio sia sceso a prenderle, e un po’ di still-life da pigrizia ci sta ….
Buon week end Mau 🙂
🙂
Buongiorno! 65Luna
Anche a te!
So di darti un dispiacere, ma io adoro girare per i supermercati dei paesi che visito, e come se mi permettesse di capire meglio: sei quel che mangi, o era mangi quel che sei…. boh!
Comunque, ti ho invidiato, io che, quando guardo Masterchef Australia, rimango rapito dai prodotti che non conosco e peggio ancora dalle dimensioni di quelli che conosco (ndr. un giorno hanno usato dei ricci di mare grossi come palloni da calcio). Confermo… ti ho invidiato, mentre, il mio c/c ringrazia.
Anche io sono figlio della generazione “dopoguerra”, attenta a livello quasi morboso, sicuramente non per velleità da green economy, al consumo e non allo sperpero, ma non avrei resistito, avrei comprato ogni singola minchiata presente sugli scaffali, ivi compresi arnesi da cucina che non userai MAI!
Tanto per farti capire, solitamente alla fine delle vacanze spedisco con il corriere le valige e porto con me gli acquisti.
Buon WE my bro
Ti capisco! Posso garantirti che i prodotti sono fantastici, dovresti pensare di farti una vacanza qui con la famiglia, in casa ci state …
Vorrei anch’io un supermercato così sotto casa… Invece sono una di quelle da spesa settimanale. Oculata. Butto via pochissimo, ogni tanto. Vado di fresco i primi giorni e poi surgelati. Sono fiera della mia organizzazione 😉 Ma che bello scendere in ascensore e comprarsi le fragole! 🙂
Buon relax! 🙂
Detesto sperperare il cibo. E guarda che per il resto ho la mani “leggermente bucate” eh! 😉 Ma sui generi alimentari non si scherza, e nemmeno sulla spesa della conduzione casa in genere. Quindi mi reco al supermercato con la mia lista compilata diligentemente su un bigliettino (nell’era 2.0 o anche 3.0 trovo sia ancora il sistema più efficace) e acquisto solo ciò che mi serve.
Di fronte a casa mia ho fortunatamente un negozio kilometro zero che vende prodotti della zona (latticini, affettati e verdura) e anche in questo non mi posso lamentare. Un po’ come il tuo supermercato sotto casa. Ma non ha gli stessi orari, però! mannaggia!!
Buon weekend Mau 🙂
Primula
Buon weekend anche a te!
Il supermercato al piano terra è un lusso enorme per l’uomo giusto al posto giusto. 🙂
Puoi fare la spesa invece che per il giorno per il singolo pasto.
Esatto!
Te l’ho già detto: tu vivi nel futuro! 🙂
Buon fine settimana!
PS
scusa il ritardo ma mi si sono accumulati un po’ di post da leggere (di cui almeno tre sono tuoi!)…
Enjoy your weekend, mine is almost over!
Già, mi avevi detto che domenica lì è lavorativa!