Ci sono le giornate in cui devi pensare all’innovazione e sono le giornate più belle. Creatività pura. Divertimento.
Ci sono poi, subito dopo, le giornate in cui l’innovazione la devi disegnare in modo che passi da un’esperienza creativa ad un processo organico, ordinato, strutturato, solido: sono le giornate più lunghe e difficili. Oggi è una di quelle, cominciata una secchiata di ore fa, ne durerà altrettante.
In queste giornate spesso faccio l’esercizio di “cambiare prospettiva” per vedere da ogni angolo se la struttura con le sue travi, i suoi mattoni logici, i suoi processi e le sue funzioni non solo stia in piedi ma possa avere anche un senso diverso per persone diverse: sforzo di astrazione che spesso ti porta a migliorare, ma mi porta dopo un po’ a una sorta di strabismo o di “mal di mare” concettuale.
Mi fermo, scrivo due righe sul blog, mi bevo uno skimmy cappuccino e si riparte.
Foto? Una diversa prospettiva della Camillona ieri …