Ci sono storie che non si possono raccontare. Ci sono fotografie che non si possono scattare.

Talvolta il momento è così forte che bisogna racchiuderlo nella propria intimità e, per pudore o confidenzialità, per gioia o per tristezza, per il fatto che sia di un bianco accecante o di un nero profondo, deve rimanere lì dove si trova, senza uscire.

Un bel film termina con un monologo “Ho visto cose che voi umani non potete nemmeno immaginare …“: la vita che faccio ogni tanto mi porta sull’orlo di quel cornicione. E subito dopo mi viene in mente un brano di William Blake, sentito in musica tanto tempo fa, che canta “Let the slave … run out into the field“.

Foto? beh, la bellezza dopo una grata: che ci sia speranza per tutti i derelitti di questo mondo, per tutti gli schiavi, per tutti i bambini, per tutte le donne e per tutti gli uomini di questo mondo spesso spietato …

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It's been almost 50 years that I travel across the word (and the 7 seas), on business or vacation, but always carrying with me a Leica camera. I started keeping this kind of journal a while ago. Even if sometime I disappear for ages, I'm then coming back with semi-regular updates: publishing is a kind of mirroring of my state and emotions, and you need to take it as it is. All published photos are mine.

19 Comment on “Certe storie

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