“Mi sta sulle palle volare durante i sandstorm o nei monsoni, o anche negli uragani, tifoni che dir si voglia” avevo confermato a un amico davanti a un bicchiere di vino qualche anno fa, “Allora anche tu, che sostieni l’aereo sia sicurissimo, hai finalmente un filo di fifa qualche volta?” mi aveva risposto.
“No, è che la gente urla e vomita e io non riesco a dormire” avevo ribattuto serenamente, “mentre si, ho una fifa bestiale quando giro in auto per i posti che visito, visto lo stile di guida criminale dei tassisti che uso”.
Ovvio che ieri sera, quando ho visto le palme sbatacchiate dal vento e il colore dell’aria farsi marrone, io abbia pronunciato la rituale saracca di bestemmie articolate e composite: non che ce l’abbia con qualcuno in particolare, ma è una sorta di mantra che ha un effetto rasserenante sull’umore.
Foto? Un tentativo di rendere meno banale la solita foto all’aereo che sto prendendo, con i riflessi sui vetri, eccetera che (ne parlavo con Luca M.) abbiamo tutti scattato a iosa.
One the road again ….
Well, I’m so tired of crying, But I’m out on the road again
I’m on the road again, Well, I’m so tired of crying
But I’m out on the road again, I’m on the road again
Beh, “On The Road Again”, è uno dei più belli brani che io conosca: suonato nel 1969 nel “concerto” per antonomasia poi è un pezzo di storia: 10 minuti di pura leggenda …
Cazzo, erano bambini o sono io oggi, che sono vecchio.
Grazie per avermi dato un “la” per una giornata che si preannuncia in salita come la peggiore tappa del gioro d’Italia
Be strong, bro!
Grandiosa!
La canzone è bellissima caro Maurizio…
Ciao!
Si, e non so quanti anni siano che continuo ad ascoltarla con un piacere immenso ….
Frasi da terrorismo mediatico: Attenzione, fotografa gli aerei per pianificare un’attentato!
🙂