L’ho già detto e mi ripeto, ma non me ne frega un cazzo: ci sono espressioni di ciascuna lingua che riescono ad esprimere con tale chirurgica precisione un fatto, una sensazione, un momento che è obbligatorio usarle.
Ieri sono entrato in un momento di grazia ispirata e, dopo aver tentato in tutti i modi di pazientare, resistere, capire, comprendere e tollerare, sono esploso in un “Man, please, stop this fucking bullshit“. ‘Amico mio, per cortesia, piantala di dire stronzate può funzionare lo stesso, ma la precisione concettuale millimetrica del termine “bullshit” (testuale ‘merda di toro’) non ha eguali.
Avevo fatto una domanda, semplice, circostanziata e precisa, l’avevo fatta oltre 3 settimane fa e non era una cosa tipo “Mi dici cosa succede se bombardo un neutrino con una molecola di birra alla spina nell’atmosfera rarefatta di Giove dove invece dell’ammoniaca usiamo Chanel 5 come base chimica“. Anzi, era una domanda che presupponeva un semplice “No” dato già come consolidato al 98%, e probabilmente la riflessione sarebbe dovuta durare non più di 4 secondi, considerando che l’interlocutore stava masticando un boccone di cibo e non poteva rispondermi con la bocca piena.
E invece per 3 lunghe settimane il tipo mi ha offerto delle banali scuse del tipo “non mi hanno risposto“, “non riesco a parlare con Tizio“, “gli ho mandato una mail“: tutti segnali sbagliati quando si lavora con me, che ripongo una fede incontrovertibile nella “accountability” (traduco: ‘ti ho dato una sola, mi spiace, ma adesso son tutti cazzi e responsabilità tue risolverla e non menar il dromedario per la duna, che qui menar il can per l’aia non lo capiscono’). Poi arriva il momento in cui ti stringo in angolo, non per menarti, ma perché mi son rotto le palle.
Il tipo comincia a dirmi che “ha analizzato il processo”, e io gli ho risposto che non è un processo, ma un “task”, un semplice azione. Il tipo mi dice che “mi spiega il processo”, e io gli rispondo che sarebbe come spiegare ad Einstein la relatività, a Ford la catena di montaggio e a Ferrari il motore a scoppio come forza applicata alle ruote di una vettura: cazzo, io ho pensato, disegnato, attuato e firmato il programma di cui questo processo ha questo specifico cazzo di task. Ho alzato gli occhi al cielo.
Poi sono arrivati i tentativi di distrazione dialettica, rivolti verso uno che ha fatto colazione con Socrate, Platone e Aristotele, che ha pranzato con Hegel e che ha fatto della Logica del Linguaggio un passatempo alternativo al sudoku. Stiamo parlando di uno specifico e definito task, e l’interlocutore mi dice che posso passare a prendere il latte mentre lo eseguo, per poi farmi dieci vasche in piscina (tanto per darvi un esempio).
Lo fermo, ridefinisce la domanda in estremo dettaglio: riparte con le minchiate. Lo fermo, ridefinisco il contesto, lo estrapolo e lo applico in uno scenario differente: mi risponde andando a margherite. Cazzo.
“Man, please, stop this fucking bullshit and answer me with a mono-syllabic ‘yes’ or ‘not’, as there are no other choices in this referential system” gli dico. Ci credete cha ha ricominciato con la merda di toro?
Foto? scelta quasi a casaccio, ma un senso ce l’ha (tipo “informati prima di parlare con me”): un libraio alla Main Street di Yangon in Birmania, fotografato un paio d’anni fa durante una giornata di pioggia …
Ah, santa pazienza! Neanche la merda di toro l’ha scosso… :-O
In compenso la foto è propio suggestiva…Buona giornata, amico mio 🙂
ah … domani o dopo potresti farti fresco con un ventaglio cinese: stanotte volo a Milano ….
Oh, che bello! Contenta di rivederti!!! 🙂
Mi vuoi dire che ancora non ti ha risposto????
Balbettava alla fine e l’ho affogato tenendogli la testa sotto la pozzanghera delle sue cazzate … 🙂
Lascia stare …. Mi sono arreso: ho merde più grosse da pestare …
Buongiorno Maurizio, “chi lascia la strada vecchia per la nuova, sa quello che la scia ma non sa quello che trova! Buon volo, mi mancavano le tue fotografie.
Ciao
Comprendo dal tuo “secco ciao” che non ti fa piacere riavermi tra i piedi. Se lo desideri, mi tolgo subito dai tuoi iscritti.
Cara Fabiana,
sicuramente non hai avuto modo di notarlo, ma la frequenza dei miei post si è ridotta notevolmente in seguito a un nuovo impegno professionale che ho assunto.
Il lavoro e il contesto nel quale vivo mi lascia poco tempo per scrivere e ancora meno opportunità di fotografare: riesco a rispondere ai commenti dall’iphone, spesso durante un break in una riunione o mentre mi sposto da un paese all’altro.
Il mio “ciao” è un saluto cordiale a chi mi legge e mi apprezza: se però cerchi un ambiente più sociale e salottiero, o un calore maggiore nel “benvenuto/bentornato”, direi che farai fatica a trovarlo qui, e non solo tu ma chiunque altro.
Libera di seguire il mio diario o meno, con le stesse regole di sempre, essendo uno “spazio privato aperto al pubblico”.
Ciao, Fabiana.
Grazie infiniteper la tua spiegazione. Fabiana.
…bullshit mi piace, vale ovunque.
Inizio a sventagliarmi?
Yes, domani Alla Cooperativa?
uhm uhm… .spero proprio di non conoscere il tipo! buona sventagliata… 😉
🙂 hehehe. Stavolta ti hanno fatto incazzare sul serio… Devo ammettere che la situazione che hai descritto metterebbe alla prova la pazienza di chiunque.
Un abbraccio!
Sto facendo scarellare l’otturatore del buon vecchio AK47, e non tiro alle pernici ….
🙂
Fucking bullshit non era chiaro abbastanza?! Eh! Sempre bellissimo il mondo del lavoro… 🙂
Lo avrei affettato come una coppa piacentina e poi impastato come un pisareo (che tu prepari divinamente, a dispetto delle critiche di Tuttobene, della Filosofa, etc ….)
E’ una frase che avrei voluto dire in innumerevoli occasioni, ma nel civilissimo Canada la libertà di espressione è molto limitata!!! Coraggio! A proposito, cercavo tra i tuoi post qualche consiglio per sopravvivere viaggi lunghi e massacranti. Vorrei avere la tua pazienza per quanto riguarda aerei e aeroporti.
Guarda il caso: sto chiacchierando proprio adesso con una hostess Canadese (di Montral) mentre sono sopra la Turchia.
Consiglio sui voli? Io bevo tanta acqua, tento di dormire il più possibile e vedo di non farmi coinvolgere da nulla …. Un po’ di allenamento e ce la fai (e questo mese sono al nono volo intercontinentale)
Grazie dei consigli! Cercherò di bere il più possibile. Di solito dopo un volo intercontinentale mi pare di essere passata al frullatore! Beato te che hai così tante energie!!!
Abitudine e allenamento più che energie …. E tra 2 ore atterro 🙂
Qui il toro sei tu! 😉 Nemmeno un’incornata potrebbe far tacere chi si arrampica sugli specchi. Ora relax, zen, riposo e serenità. Leggo che stai per tornare in quel di Milano: goditi questi giorni a casa!
Sono dal dentista …. 😦
Oh cavoli, mi dispiace.. Coraggio Maurizio!!
Certa gente semplicemente “non ce la fa”, ed è un fenomeno globale a quanto pare…
Peccato che per causa di questi (e di chi ce li ha messi) le cose semplici diventino lunghe e complicate. 🙂