Percorrere la strada che dall’aeroporto di Dammam porta verso Al-Khobar è come attraversare una sabbiatrice: la temperatura ha già superato i 40° malgrado siamo solo alle 10 di mattina e il vento che spinge sabbia e polvere a coprire le corsie in una luce accecante. Il finestrino è ustionante malgrado l’aria condizionata a palla.
Ho esaurito la scorta quotidiana di bestemmie nella ricerca dell’autista quando sono atterrato alle 9. Ero già in riserva dopo aver notato la vernice esterna dell’A320 che mi stava per scorrazzare dal centro del Kingdom verso le Eastern Provinces: larghi pezzi di copertura erano assenti sulla carlinga e all’ancoraggio delle ali, a testimonianza che l’airline era veramente “no frills” e chi se ne frega di dare una mano di bianco sui velivoli.
L’ora che normalmente ci si mette per il percorso è stata messa in crisi prima dalla visibilità e poi dal traffico troio nell’attraversare Thouqbah: ho chiuso gli occhi e ciliato su “musica please”. La graffiante chitarra di Neil Young mi è entrata nelle orecchie con Song X, dall’album Mirror Ball del 1995.
Hey ho away we go, We’re on the road to never
Where life’s a joy, for girls and boys And only will get better
Hey ho away we go, We’re on the road to never
Romeo and Juliet The doctor and his case,
Without a plan they left the van And there were laid to waste
“We’re on the road to never” sembra estremamente circostanziato e referenziale, cazzo, mentre vedo le corsie ormai scomparire sotto la sabbia ma il driver non accenna assolutamente a rallentare mentre il far-west che sono le vie Saudite ci vedono sorpassare ed essere sorpassati da qualsiasi lato in ampio spregio di sicurezza che il codice della strada lo devono ancora digerire qui.
La canzone continua fino a passare alla traccia successiva e poi a quella dopo: un suono duro, crudo: come il paesaggio che vedo sparire sotto il calore del deserto in un colore che confonde il grigio e i marroni in una lenta danza.
Foto? Inutile bruciare il sensore anche con l’apertura minima e una sensibilità alla soglia dello zero, non verrebbe nulla: ho scattato invece questo “specchio” (mirror) qualche giorno fa, indovinate dove …
ovvio che ve lo faccio ascoltare il brano …
E’ sempre un piacere leggere i tuoi post, Mau. Riescono sempre ad alzare il morale con delle gran risate 🙂
Sai che ridere a viverle ‘ste storie …. 🙂
Posso immaginare ma per come poi le metti giù, io sono spesso alle lacrime…
io desidero solo una doccia: me la farò domattina alle 3 quando riesco ad arrivare ….
😦
Potrei morire con quel caldo! 😦
Ciao Mau!
Caldo troio, veramente ….
Sai che non ho capito dove l’hai scattata?!
Comunque in questi giorni, col caldo perfido che fa, mi chiedo come tu faccia a stare a 40^… Hai tutta la mia ammirazione (e non solo per questo, ovviamente)…
Io sono sull’orlo di una crisi di nervi, e meno male che mercoledì andiamo in Olanda!!!
Varamente sono arrivato Sabato a 49 gradi …. Goditi l’Olanda!
caruggi di genova, non ho dubbi… la location della foto intendo…
yessssss: chiedevo più precisione , ma te la do buona, e la signora vince un’altra foto di biciclette in giro per il mondo allora!