“È arrivata, Mau, è qui sotto” mi dice Eddy con un misto di eccitazione e chiaro sarcasmo guidato da un’autoironia della quale solo i migliori son capaci. “Cazzo, prendo allora una lattina di Diet Coke per inaugurarla, che la boccia di champagne mi pare illegale in un paese mussulmano e fuori luogo per l’inaugurazione di una Toyota Yaris Sedan” gli ho risposto, braccando dal frigo aziendale una mini-can e cominciando ad agitarla per pregustare la scena.
Si, perché finalmente Eddy è diventato “Eddy 4-wheels” (Eddy “quattro-ruote”), dopo aver fieramente combattuto per mesi contro i tassisti locali, condividendo le storie che diventano leggenda sul loro stile di guida e sulla totale inutilità di rivolgersi loro nell’idioma di Shakespeare. Ha fatto un’accurata indagine di mercato, passando con rassegnazione dalla 911 a qualche improbabile sport-car Koreana, tornando sui muscoli americani ma facendo alla fine vincere il buon senso qualitativo ed economico ordinando una Toyota Yaris.
Si, ma una “Yaris Sedan” però.
“Cazzo Mau, ho preso una sedan, una macchina da tassista del subcontinente indiano” mi ha detto Eddy, che nell’estasi dell’ordine ha scelto la cilindrata superiore non rendendosi conto che cambiava il modello di carrozzeria. L’ho visto tapparsi gli occhi mentre digitava su google images e aspettava di conoscere il proprio destino automobilistico.
Alla fine non è così male. Si, certo, non ha una linea che sarà esposta al MOMA (Museum of Modern Art) di New York, certo. Manco forse al MOMA di Caltanissetta, ma non è il caso di fare i difficili nel paese dei Castelli di Sabbia.
Siamo trionfalmente saliti a bordo. Eddy trionfalmente, io un filino più contratto nel sedile del passeggero dopo aver ascoltato la sua confessione che non ha mai guidato una vettura col cambio automatico. Partiamo e a parte il suo continuo impugnare la leva del selettore va tutto abbastanza bene fino a quando al primo semaforo i riflessi di Pavlov si fanno sentire e invece di schiacciare semplicemente il freno, agguanta il cambio e lo spinge sulla “R” di reverse.
Ho espettorato una bestemmia mentre la cintura di sicurezza mi tratteneva.
“Eddy, alla prima multa per eccesso di velocità ci beviamo una bottiglia di Sangiovese!” gli ho detto, e la sua grande risposta è stata “Mau, se riesco a prendere una multa con ‘sta macchina il Nobel mi devono dare, altro che festeggiare“.
Foto? In garage da me c’è un pezzo di storia americana …
Il cambio automatico… Che orrore! 🙂
Dillo a me: al posto che il “Discorso sui Massimi Sistemi” io ho scritto “Ode alla doppietta” (e non nel senso le due canne paralle o sovrapposte, ma la sgasata in folle per sincronizzare gli ingranaggi del cambio) 🙂
Mitico!
c’e’ un paraolio da sostituire :). poi sui mattoni che figurona che fa 🙂
Fine estimatore, eh? 🙂