Carissima Nyla,

Sai che raramente mi lamento, anzi forse questa è la prima volta che senti qualcosa di negativo da parte mia, ma sento sia necessario che tu condivida all’interno della tua “organizzazione” un fatto che penso possa essere definito più “increscioso” che sorprendente.

Soprattutto (e contravvengo alle convenzioni grammaticali internazionali con un avverbio all’inizio di una frase, ma sono estremamente infastidito e quindi passami questa licenza), soprattutto dicevo per il rispetto, l’affetto e il supporto che dedico alla tua “organizzazione”: non mi aspettavo di essere trattato così da cinque o sei dei tuoi.

Quindi (e siamo a due di fila) ritengo sia tuo preciso dovere far conoscere questo mio disagio, e – ovvio – fare in modo che fatti incresciosi come questi non accadano mai più ne a me, e – ti sugggerisco – ne ad altri.

Carissima Nyla, giovane quadrupede comunista, fammi esporre i fatti.

Stamani alle 7:10 stavo girando il mio decimo chilometro all’altezza di Al Mina nel territorio franco dove Pakistani e Indiani giocano a cricket il venerdì mattina, sancendo con i tre paletti una sorta di tregua nucleare alla faccia del conflitto che stanno combattendo da una secchiata d’anni (e per inciso ho un amico che si è fatto due anni nel terreno di scontro più alto al mondo dove la montagna uccide con maggiore intensità delle pallottole).

Mentre stavo spingendo un rapporto 54/16 con i polpacci che pompavano sui pedali di Acid Lemon (all’anagrafe ufficiale una Cannondale da strada), i tuoi colleghi hanno iniziato prima un sommesso latrato, poi un chiaro abbaio da sfida, per passare quindi a sfornare i denti che il DNA vi ha lasciato in questi ultimi paio di centinaia di milioni d’anni. Una evidente contraddizione nella tassonomia della classificazione scientifica che vi definisce “canis lupus familiaris”.

“Familiaris” un cazzo. “Incazzatus morsicantis” caro Darwin.

Si sono lanciati all’inseguimento della mia ruota posteriore, cui era collegato un telaio sulla sommità del quale una sella, e su questa io posavo il mio obeso fondo schiena che deve aver fatto venir appetito ai ragazzi.

Il fido Garmin ha pigolato “ma che fai?” quando ho portato la velocità sui 35km orari, vedendo che il mio muscolo cardiaco bradicardico si impennava a 135 battiti. A 40kmh la muta ha abbandonato l’osso e il mio ventricolo destro la statistica oltre i 145 battiti al minuto. I latrati si sono allontanati, facendo spazio alle bestemmie quando il fiato tornava per vacuità quali la parola dopo aver ossigenato il cervello come compito prioritario.

Nyla, parla ai tuoi colleghi, wild dogs di Al Mina: ‘sta cosa non s’ha da ripetere direi, parafrasando forse qualche pezzo dei Promessi Sposi alla faccia di quel ramo del lago.

Foto? Nyla a inizio settimana che occupava il MIO divano …

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It's been almost 50 years that I travel across the word (and the 7 seas), on business or vacation, but always carrying with me a Leica camera. I started keeping this kind of journal a while ago. Even if sometime I disappear for ages, I'm then coming back with semi-regular updates: publishing is a kind of mirroring of my state and emotions, and you need to take it as it is. All published photos are mine.

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