“Ti spiace se scatto qualche foto?“. ” Qui si entra solo se si ha un tatuaggio da far vedere, o per farsene fare uno“, è stata la risposta della ragazza con in mano l’ago elettrico che ti disegna la pelle.
Sono a Geylang, sceso alla fermata di Paya Lebar della MRT, sto risalendo quello che rimane del vecchio e storico quartiere “off”, muovendomi verso il Kallang River che, con i suoi ben 10 chilometri di lunghezza, detiene il primato del fiume più lungo di Singapore.
L’odore della luce al neon mi entra nella pelle.
I grocery store che vendono tutti gli stessi prodotti, in una introversa logica di mercato, lasciano lo spazio solo ai ristoranti dove troneggiano dei buffet dai colori virati sul curry cupo, e ai forni dove la prata cuoce in un profumo di burro (vedi il post Una Roti Prata a Geylang). Alcune ragazzotte vendono pezzi di se stesse, in un sesso che si intuisce asettico, come l’educazione della Città Stato impone.
Due ragazzi a schiena scoperta, due tatuatori al lavoro e una terza che stava articolando un disegno. Tutto in 3 metri quadri scarsi, e una temperatura da anestesia criogenica. Troppo bello per non voler scattare un ricordo.
Ho alzato le maniche della polo fradicia, scoprendo i disegni permanenti che ho sui deltoidi. Si sono fermati entrambi, con gli aghi a mezz’aria. Si sono avvicinati, e hanno guardato il lavoro di Fercioni. “Non sono della nostra scuola, ma c’è una bella mano” mi ha detto la ragazza, dopo una vivace consultazione nella lingua dell’oppio con suo compare d’inchiostro.
Foto? Ovvio, l’arte di Queequeg (e se non cogliete il riferimento a Boy Dick, leggete questo post) …
Che meraviglia! Non solo le foto, intendo. Proprio tutto, per un paio di minuti mi ci sono sentito anche io lì dentro o almeno avrei voluto esserci.
I tatuaggi sono come is droga, quando cominci non smetteresti mai.
ecco, avrei proprio voluto essere lì con te. Bellissimi in tatuaggi (le tue foto nemmeno te lo dico più quanto mi piacciono per quello che sai cogliere). Vedere vedere i tuoi deltoidi
I deltoidi sono coperti da riservatezza … ma se ricerchi “Fercioni” su questo blog, riesci a vedere le foto scattate da mia figlia mentre mi faccio disegnare la pelle … 🙂
uh vado subito allora