L’appuntamento era alla fermata di Pasar Seni, sulla linea rossa KJL, una delle metropolitane, ferrovie leggere, monorotaie o altro che supportano il tessuto connettivo della metropoli. Il programma quello di scattare qualche foto, ma soprattutto condividere come raccontare una storia dove il protagonista sia in contatto con te.

Quando lei è arrivata, si è fatto silenzio nel cielo.

Bellissima, slanciata, atletica, con un sari colorato che le fasciava le forme. Sicura di se, e con in mano una enorme reflex, sorretta solo dal gomito appoggiato sul fianco. Quando ho cominciato a parlare dell’integrazione del fotografo nell’ambiente circostante, alla sua aria spazientita le ho detto “Non ti piace farti notare, vero?“, e mi sono conquistato la sua antipatia per i prossimi 14 secoli. Forse anche oltre.

Il Flea Market a pochi passi dal Klang River (che ci vuole una buona fantasia a chiamare “river” una cloaca puzzolente, ingentilita solo dai murales psichedelici che ornano le battute in cemento armato), offre la solita paccottiglia asiatica assortita: grappoli di turisti diurni si muovono strisciando le ciabatte da uno stallo all’altro, toccando i mazzi di magliette che con un paio di euro porti a casa, a conferma forensica della tua presenza nella capitale della Malaysia.

Si, dimenticavo, sono a Kuala Lumpur.

Una piccola alley, nascosta dietro un muro di fake running shoes, ti porta dentro la Penjaja Gallery, mercato alimentare che tra poco scomparirà a favore di qualche altro condominio, nella sete di speculazione immobiliare che non risparmia nemmeno quest’area, nella vecchia Chinatown.

Le ho detto “Occhio allo strascico lungo, qui le frattaglie sono versate nei canali al bordo del marciapiede“, ma stava scattando a raffica, riempendo la sua scheda di memoria con un numero di immagini che probabilmente io colleziono in un paio d’anni di viaggi e workshop.

Quando le sue sneakers bianche, con la fascia e la doppia GG di un famoso brand italiano adesso di proprietà di Kering, hanno urtato il primo ammasso di frattaglie, ha scoperto che forse avevo ragione.

Foto? Ovvio, il mercato di Jalan Tun Hs Lee, dentro la Penjaja Gallery …

 

 

It's been almost 50 years that I travel across the word (and the 7 seas), on business or vacation, but always carrying with me a Leica camera. I started keeping this kind of journal a while ago. Even if sometime I disappear for ages, I'm then coming back with semi-regular updates: publishing is a kind of mirroring of my state and emotions, and you need to take it as it is. All published photos are mine.

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