Loke Chow Kit (陸秋傑) era quello che potremmo definire un “assessore al commercio” nella Kuala Lumpur della seconda metà dell’800, e – guarda caso – anche il proprietario della prim grande “Rinascente” di KL, Chow Kit & Co: una sorta di Harrods nei primi del 1900.
Oggi il quartiere porta il suo nome, Chow Kit, ed è conosciuto (oltre che per la forte presenza di una comunità Javanese, e in minor misura, Africana), per il wet market: vibrante punto di approvvigionamento soprattutto di carni e prodotti ittici.
Il mercato è ruspante, non come quelli che ho visitato nella China rurale, in Laos, in Cambodia e nell’Indonesia più nascosta, ma vale la pena di farci un passaggio: ovvio che i canoni europei d’igiene siano un filo distanti, ma su questo abbiamo (pluralia majestatis da frizzantino nella lounge dell’aeroporto, alle 23 passate) già scritto.
Meritano i polli in “standing ovation” (terza immagine, sotto) come ha notato Laura (www.lauraggio.com, lei si che fotografa bene), e un tipo che arrostisce con una fiamma ossidrica teste di quadrupedi ruminanti non ben identificati (vedi la second foto, sotto), ma non sono certo che lo stomaco per reggere odore e vista sia un patrimonio comune.
Quello che invece mi ha fatto fermare, sedermi, parlare e riflettere è stato un vecchio.
Appoggiato ad un pilastro della monorotaia che ho raggiunto a carponi, in un’umidità che mi ha trasformato la maglietta in un lattex obeso-erotico, mi ha sorriso e invitato a fermarmi, componendo con le dita l’Om.
Om, il riferimento all’Atman, il proprio “io”, e al Brahman, l’ultima realtà dell’universo cosmico, la conoscenza.
Mi sono seduto. Mondi differenti si sono incontrati, senza una sola parola.
Mentre ero sulla monorotaia, venti minuti dopo, ha cominciato a suonarmi in testa “Old Man” di Neil Young …
Foto? Ommmm ……
bellissima serie, anche le altre e le altre ancora…
ciao
Grazie!