C’è un motivo per il quale pare solo il 16% della popolazione utilizzi i mezzi pubblici a KL: è impossibile trovare le stazioni della metro. Sono più gelosamente custodite del 19-esimo segreto di Fatima, che i cattolici sanno siano solo 3.
Cazzo.
Mettiamoli ‘sti cartelli belli visibili, così anche un pelato che annaspa nella calura riesce a non perdersi in una sequela di incroci, nei quali i semafori sono semplici orpelli estetici senza alcuna pretesa di regolazione del traffico, e le strisce pedonali una curiosa distonia cromatica dell’asfalto, ma senza alcun utilizzo pratico visto che ti investono come se stessero giocando al tiro al piccion-one sudato.
Che poi (e cominciare una frase così è da querela da parte dell’Accademia della Crusca), che poi il sistema di trasporto “integrato” di tutta la Klang Valley non è poi così male: sicuramente ultra-economico, visto che ho riempito la mia card “touch&go” con una ventina di Riggit e potrei andare avanti e indietro tutta la settimana. Sicuramente efficiente, con carrozze ben tenute, dall’aria condizionata che ti affetta il doppino come una mannaia. Sicuramente veloce, in alternativa al traffico troio che vi fa respirare a 87 ottami, tanto che devi montare il naso catalittico.
Foto? Ovvio, il democratic mass transportation di KL …
Come la metro milanese 😜