Gauteng, situata sull’altopiano dell’Highveld, malgrado rappresenti solo l’1.5% del territorio del South Africa, e’ – tra le 9 divisioni amministrative – la provincia più urbanizzata ed economicamente sviluppata del Paese, dando ragione all’origine del suo nome in Sotho, “posto dell’oro”.
La lingua Sotho – una delle 11 ufficiali del South Africa – e’ definita “agglutinante“, e questo mi ha sempre divertito in senso quasi culinario. Le sue parole sono risultato di più morfemi “incollati” tra loro (dal latino “adglutino”, “incollo”): gli idiomi che fanno parte di questo complesso strutturale mi son sempre risultati ostici al punto della rinuncia, malgrado apprenda molto velocemente le lingue straniere.
Giapponese, Koreano, Finlandese, Malay fanno parte dello stesso gruppo di lingue agglutinanti, come il Sotho. Non sono riuscito a trovare esempi on line, ma il Finlandese può darvi l’idea di cosa io stia parlando: kirja = libro, kirjani = il mio libro, kirjassa = nel libro, kirjassani = nel mio libro, kirjassanikin = anche nel mio libro. “Echicazzoriesceaimpararlo” = “lingua complessa” [dialetto Mau-ese].
Cena con due colleghi ieri sera, un tardivo festeggiamento del mio compleanno, e l’anticipo di un altro. Mi e’ piaciuto (oltre che il fantastico Chardonnay Groote Costantia), il gesto di amicizia e stima che vedevo concretizzarsi sulla tavola, e mi sono divertito a scattare qualche immagine sul tavolo e sul palco dove chitarra e voce accompagnavano le nostre portate.
Foto? Mani a Gauteng …