“Aai-boss-so-lon-no-siii” mi dice, stringendomi la mano, con un gesto in equilibrio tra il riconoscere un vecchio cliente e incontrare in fondo un recente amico. Le spezie del Kerala profumano l’accento delle sue parole, arricchendo con rotondità la lingua inglese, e immergendola nel tipico, delizioso, curry verde che viene offerto nella regione costiera dell’India.
Sono dal mio pusher nel mercato del pesce di Al-Mina, il quartiere del porto commerciale di Abu Dhabi: lo stallo 10. Compro il loro pesce da anni, soprattutto approfittando dell’unica cosa che qui sia a buon mercato e non inquinata dal Golfo Persico, i crostacei pescati lungo la costa dell’Oceano Indiano che bagna il Sultanato dell’Oman, qualche centinaio di chilometri a sud, passata la catena montuosa dell’Hajar.
Mi sceglie dagli scatoloni frigoriferi sei Tiger Prawns (il Penaeus Monodon, gambero gigante asiatico), quasi un chilo di roba, e un paio di aragoste: pago l’equivalente di 35 euro per il tutto. Parte dei gamberi me li voglio cucinare con un intingolo di pomodoro e cipolla, a cui aggiungo qualche pistillo di zafferano che mi arriva dall’Iran, altra cosa che qui si trova a un prezzo dieci volte inferiore all’Europa.
Prendo il sacchetto e lo passo agli “sfilettatori”, gli addetti alla pulizia del pesce, che non possono superare una precisa linea che divide la loro area dagli stalli del mercato. Vestiti con una tuta rossa, si muovono con un’invisibile gerarchia che assegna il lavoro senza alcuna discussione.
Mi puliscono gamberi e aragoste per l’equivalente di 2 euro di mancia, ringraziandomi con ampi sorrisi, visto che normalmente ricevono meno di un quarto per lo stesso lavoro.
Foto? Sono in compagnia di Bianca&Nera, sorella della Signora Tedesca a Telemetro, e sto cercando ancora di capire come usare questo stupendo ed anacronistico sensore, oggi accoppiato ad un tagliente Summicrom 35mm ….
adoro questo tuoi resoconti e le tue immagini li completano. Le donne non si vedono mai in questi posti. Non fanno spese? Hanno luoghi diversi?
Le donne sono abbastanza segregate nella fascia sociale che frequenta questo mercato, e se ne vedono poche: altro discorso invece per il ceto che frequenta LV, Gucci, Prada e assortiti, e li l’apparizione é decisamente costante ….
Quindi dipende dalla merce
Mmmm … no: se Prada vendesse sardine, dentro una luxury mall, potresti vedere delle donne 🙂 dipende dal ceto …
Riesco a sentire gli odori, e quasi a vedere i luoghi che racconti…. detto questo (lo so che passerò per adulatore, ma alla mia età me lo posso permettere); parlando della B&W Tedesca, credo di potere dire che: sei a buon punto.
Quella cernia, mi ricorda l’ultima mia cattura in apnea ( un federato FIPS del 1971 non poteva ‘cacciare’ con il supporto A.R.A) nel mare delle Eolie mille anni fa.
Belle immagini come al solito.
(Ovvio) Adulatore, con Bianca&Nera sono ancora un po’ in difficoltà, ma vedo dei progressi …. Parlando di cernie invece, ho un amico napoletano che pesca qui, ha fatto anche un training con Pelizzari e fa paura quanto a lungo e profondo scende: dovresti rimetterti le pinne!
Nel lontano 1971, ho frequentato (alla Cozzi) per un anno (3 volte la settimana) , un corso della FIPS per il brevetto di 1° grado. E’ stata dura anche per uno che come me, già ‘frequentava’ l’apnea da diversi anni. Detto questo è ormai da parecchio tempo che nn metto più le pinne. In realtà l’ultima volta nel 2015 nel mare delle Laccadive le ho messe, ma mi sono bloccato con la schiena, e rovinato la vacanza. Quest’anno mi sono ripromesso di riprendere il nuoto, per ”(ri)addomesticare” le articolazioni e i muscoli.
E si è un mondo bellissimo, ed io per mia fortuna l’ho frequentato per moltissimi anni. Mi piacerebbe indirizzare il mio nipotino, di cinque anni, che a mio parere promette bene; chissà se ne avrò il tempo.
Un abbraccio