Come ho raccontato qualche post fà, ho passato un buon periodo lavorando a Mosca, e, ogni tanto, la sera andavo a farmi una birra al “The American Bar and Grill“, sulla Tverskaya (mi sembra che la fermata della metro più vicina fosse Mayakovskaya), tanto per alternare le serate invece a base di sigaro toscano nella hall del Balhsug con un pc davati a lavorare.
Il locale in sè non è che fosse particolarissimo o ultra-trendy, anzi, oggi segna il suo tempo: una sorta di pub o “TGIF” ante litteram che però ha avuto l’accortezza di aprire quasi cinquant’anni orsono e ha rappresentato, per la generazione di “giovani” moscoviti della mia età, una posto di aggregazione e di “intermediazione culturale“.
Mi raccontava Zhenia, oggi responsabile HR operations ma da sempre dotata di un humor alla Buster Keaton, che trent’anni fà era il posto dove ci si incontrava sognando un pochettino di essere a Manhattan.
Oggi, come ho detto sopra, è un po’ datato e il menù non è certo entusiasmante: steak, burger e fries la fanno da padrone ma comunque una capatina vale la pena di farcela, tanto per fare un salto indietro nella storia.
La cosa che più mi ha colpito di quelle serate è stato un vecchio poster che spiegava le ragioni per cui “La Birra è meglio delle donne“: ieri, complice una giornata di svacco nella quale ho gestito una teenager raffreddata e un cane con sindrome affettiva, sono riuscito a ritrovare il testo che c’era stampato.
Ve lo propongo sotto (in inglese, sorry, alcune cose sono intraducibili) e, in un’epoca nella quale mi aspetto che il nostro Berlusca a brevissimo tiri fuori un sondaggio per spiegare che il 55% dei Milanesi hanno votato Pisapia solo perchè si son confusi, vi propongo di votare per le tre ragioni più divertenti.
L’immagine di oggi (dopo il sondaggio) non può che essere Mosca: una delle più belle stazioni della sua metropolitana, fotografata nel 2007.
It's been almost 50 years that I travel across the word (and the 7 seas), on business or vacation, but always carrying with me a Leica camera. I started keeping this kind of journal a while ago. Even if sometime I disappear for ages, I'm then coming back with semi-regular updates: publishing is a kind of mirroring of my state and emotions, and you need to take it as it is. All published photos are mine.