Basra aveva quindici anni, Sheza sedici. La loro colpa è stata quella di essere felici, e di danzare sotto la pioggia, mentre, in abiti tradizionali e con il capo coperto come prescrive la loro religione, si sono riprese e hanno caricato il loro video su internet. Nessuna oscenità, nessuna provocazione. Nessuna offesa, solo gioia. Sono state assassinate, insieme alla loro madre Noshehra, per “l’offesa compiuta all’onore della famiglia“.
È successo in Pakistan, pochi giorni fa. Lo zio ha organizzato un gruppo di 5 uomini per freddarle a colpi di fucile. Si sono giustificati sostenendo che è stato un delitto d’onore.
Non c’è onore in un assassinio. Non c’è onore nell’uccidere tre donne.
HBV (Honour Based Violence Awareness, link) si occupa, da alcuni anni, di denuncia, ricerca e sensibilizzazione sul così-detto “delitto d’onore“, forma di barbaro oscurantismo. I dati che pubblica sono impressionanti: 5.000 donne vengono assassinate ogni anno, di cui 1.000 in India e 1.000 in Pakistan. La ricerca traccia anche altre forme di violenza che, pur non arrivando all’assassinio, forzano aborti o matrimoni riparatori, imprigionano o espellono dalle comunità. Leggere le testimonianze è un pugno nello stomaco.
Combattiamo ignoranza e oscurantismo, sempre. La forza di una cultura sociale al rispetto ci deve guidare, e, se vediamo una violenza, è nostro compito intervenire. Con ogni mezzo. A ogni costo.
Nel 2008 ero nel mezzo dell’Oceano Pacifico, alcune ore di volo a nord della New Zealand, ho scattato questa immagine in un villaggio di pescatori: gli occhi dei bambini che giocano mi commuovono sempre …
Ho letto la notizia agghiacciante che lascia senza parole, una tristezza grande.
E quella bimba con i due legnetti in mano è di una dolcezza infinita, spero che abbia un futuro felice.
Straziante…. e la rabbia verso il genere umano monta
Senza parole, ma con tanta rabbia. Grazie per il link.