Son tornato dal maniscalco (vedi post di ieri) per un’altro massaggio ai piedi, dopo essermi fatto una tirata secca di 11 ore a zappare lavoro senza un break. Mi hanno accolto ridendo al grido di “No-Pain, no-game” che traduco non letteralmente con “non c’è gioia senza dolore“, recitato prima in solitaria dal tipo che ieri mi ha artigliato le estremità e poi ripetuto in coro dal gruppo di 5 persone che eseguono massaggi nell’unica sala.

[Maniscalco] “No pain, no game”, [Coro] “NO PAIN, NO GAME”, [Mau] “Minchia, cazzo”.

in un inglese stentatissimo, e ridendosela, mi dicono che oggi mi affidano alle cure di una di loro, che è più delicata del maniscalco: e, facendosi da parte, mi appare nel gruppo la sosia di Yoda, il maestro-Jedi di guerre stellari. Mi scappa dirle “Che la forza sia con te” e lei mi sorride, esponendo un’impianto dentale che farebbe la felicità dell’ortodonzia clinica: non ha un singolo dente allineato all’altro.

[Maniscalco] “No pain, no game”, [Coro] “NO PAIN, NO GAME”, [Mau] “A farti una panoramica il dentista di mia figlia collassa dal ridere”.

Mi mette le mani sul piede e capisco che ha fatto per anni la controfigura di Bruce Lee quando si trattava di sparare cazzotti al cemento armato, rompendolo. Non ha delle dita, ha delle estremità con cui faceva braccio di ferro con un tyrannosaurus rex. Tento di indietreggiare nella poltrona per sottrarmi alle sue grinfie ma mi blocca sollevandomi su un solo alluce.

[Maniscalco] “No pain, no game”, [Coro] “NO PAIN, NO GAME”, [Mau] “Dio bono, riconosco che non ho mai creduto in te, anzi proprio non ci ho fatto un gran che di caso, ma, nella remotissima ipotesi che tu ci sia, questo è il momento di dare un segnale, di tirare fuori le palle e farmi vedere di cosa sei capace cavandomi da questo impiccio”.

In assenza di intercessioni di una qualsiasi divinità, Yoda termina di accanirsi sul sinistro e sollevando solo il sopracciglio, mi impone le mani sul destro. È intanto arrivata una madre con due figlie (anche loro foot massage) e se la ridono tutte alla stragrande, accodandosi alle espressioni di ilarità del resto del personale: unica seria e impassibile è lei, Yoda, che continua con la precisione di uno sfilettatore di sushi a trovarmi ogni piccolo punto del piede che mi dia dolore.

[Maniscalco] “No pain, no game”, [Coro] “NO PAIN, NO GAME”, [Mau] “A li mortaccissimi degli alluci vostri, Yoda abbi pietà, cazzo”.

Raccatto la macchina fotografica tenendo lo spallaccio tra i denti per limitare un “mosso” inevitabile, visto non tanto le condizioni di luce, ma i miei continui spasmi: Yoda, il Maniscalco e il coro, le anitre laccate che mi son fatto dopo, trascinandomi sulle ginocchia fuori dal “Foot Reflexology Center” …

piedi 2 piedi 1 piedi 3

It's been almost 50 years that I travel across the word (and the 7 seas), on business or vacation, but always carrying with me a Leica camera. I started keeping this kind of journal a while ago. Even if sometime I disappear for ages, I'm then coming back with semi-regular updates: publishing is a kind of mirroring of my state and emotions, and you need to take it as it is. All published photos are mine.

8 Comment on “No Pain No Game (la maniscalca)

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