Stasera mi son trascinato verso il Deira City Center, la prima storica mall di Dubai: con la scusa di farmi un frullato di avocado volevo smetterla di lavorare.
I templi del retail che focalizzano la vita sociale dell’Emirato mi hanno sempre lasciato indifferente, dopo poi la secchiata di anni per i quali ho abitato da queste parti, l’indifferenza si è trasformata quasi in fastidio, ma volevo anche vedere se riuscivo a scattare un paio di immagini un po’ originali senza fare molta strada, visto che sono cotto peggio di un brasato al barolo analcolico.
Ho aiutato due ragazze eritree che chiacchieravano a scattarsi una foto assieme con un iphone tempestato di lustrini d’oro, garantendomi il loro permesso per la possibilità di un paio di scatti “spontanei”. Poi mi son lasciato attrarre da un gran casino ottico creato da alcune scale mobili a specchio: di meglio oggi non riesco a fare, non ci son datteri per cammelli (traslitterazione locale e islamica del detto “non c’è trippa per gatti”) …