Dai cagnona, andiamo a fare due passi e qualche foto alle luci artificiali, così vediamo come va la macchina con delle sensibilità un po’ tirate” dico a Beria, che inclina la testa con le orecchie dritte per capire se uno qualsiasi dei vocaboli che ho pronunciato possa tradursi in qualcosa di mangiabile per lei.

Ho letto da qualche parte che i Pastori Tedeschi (i cani di questa razza, non gli ex-Papi dimissionari) hanno la capacità di ricordare e associare un vocabolario di oltre 150 parole: nel caso di Beria questo vale in buona percentuale per il cibo. Ho fatto diversi esperimenti e, mentre stava sonnecchiando, ho inserito in alcune frasi le parole “cibo“, “pappa“, “pane“, “carne“, “fette biscottate“, “soufflé al formaggio“, “caviale beluga su crostino imburrato“, “pacific oysters“, “filetto lardellato cotto in forno a 180 gradi per 40′ con contorno di patate al cartoccio” e, novello premio Nobel, notando le continue reazioni di Beria, ho trionfalmente presentato i risultati dei miei studi alla famiglia.

Esordisco (anche se c’entra poco) ricordando gli esperimenti di Konrad Lorenz, zoologo austriaco insignito del Nobel nel 1973, che adottò un papero per dimostrare le sue tesi sull’imprinting. Visto che sono anche un attento storico, ho ricordato che Konrad abbracciò la dottrina nazista, iscrivendosi al partito, accettando una cattedra universitaria, e scrivendo a sostegno dell’igiene della razza durante il periodo di gloria del nazional-socialismo: direi che questa è una bella patacca sul suo curriculum come uomo.

Beria riesce praticamente a comprendere i menù che sia Oldani che Marchesi presentano nei loro ristoranti” affermo con orgoglio didattico.

La tesi di Camilla è che Beria percepisca, più che le parole, il mio tono e il mio sguardo estasiato quando pronuncio qualsiasi cosa che abbia attinenza al cibo, quindi il mio esperimento è fallato da un contesto non scientifico dove influenzo “il cane paziente“, o “il paziente cane“.

Foto di oggi? I 1000 ISO delle 6 di mattina ….

early morning

It's been over 50 years that I travel across the word (and the 7 seas), on business or vacation, always carrying with me a Leica M camera. I started keeping this kind of journal a while ago. Even if sometime I disappear for ages, I'm then coming back with semi-regular updates: publishing is a kind of mirroring of my state and emotions, and you need to take it as it is. All published photos are mine.

13 Comment on “I colori artificiali del mattino

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