Oggi ho pranzato con Roberta: ci conosciamo da un quarto di secolo almeno.
Occhi vispi, con una intelligenza mai sopita e un fantastico leggero accento toscano, almeno un paio di volte ha suggerito ai suoi clienti di inserire un atipico giovane scapestrato (oggi ex-giovane, but still-scapestrato) nei propri ranghi. Per qualche anno ci eravamo persi di vista, soprattutto perché era difficile vedermi mentre picconavo la sabbia della Penisola Delle Due Moschee travestito da Thomas Edward Lawrence (D’Arabia), o alitavo sui ghiacci di Mosca durante i tre inverni che ho passato nella Rodina, ma oggi, entrambi con una copia della Pravda sotto braccio per riconoscerci, abbiamo messo le gambe sotto il tavolo e una voglia di chiacchiere a fattor comune.
Abbiamo entrambi sdegnosamente rifiutato il piatto di porcini impanati in farina di mais e magistralmente fritti.
Sdegnosamente rifiutato di dividercelo, ovvio, litigando anche per chi avesse l’esercizio sull’opzione di leccare le briciole. Poi ho giocato sporco, suggerendole la cotoletta alla milanese che impegnerebbe anche il primo Silvester Stallone, mentre io mi son limitato a degli involtini di verza con riso pilaf. Ovvio mi sia fatto poi cedere una quota di minoranza della cotoletta che ha visto Roberta in affanno già al traguardo dei 300 grammi.
Mentre parlavamo di cani, di economia, di lavoro e di politica, di viaggi e di sogni, di caffè e del vento di Caprera le ho proposto di affrontare assieme un viaggio in Patagonia, Chatwin e Sepulveda come guide, un quarto di manzo sulla brace come bussola. Ovvio fosse, dopo funghi e cotoletta, arduo per lei dissentire avessi anche proposto di fare tutta la Grande Muraglia in monopattino (e son cazzi sui gradini).
Foto? Non c’entra nulla, anche perché ho avuto la tentazione di portarmi dietro la macchina e scattarle due immagini, ma mi avrebbe mandato a stendere: stamani invece, mentre stavo discretamente aspettando la toilette di Beria, prima di andare in aeroporto e trasferirmi nella città di Van Gogh, lo Z420H è passato ….
aaaarghhhhh colpita alle spalle con una cotoletta!!!
Buon viaggio!
Joh
Yeah! Btw, abbiamo sempre una pizza in ballo io e te, magari facciamo pascolare anche assieme Al’Mahman e White Mam(b)a, prima che in dicembre me ne vada in Asia per un paio di settimane ….
La vecchia amica di ieri ringrazia per le gentili parole ed anche per l’astuto consiglio stradale finalizzato proditoriamente a facilitarle la digestione (scarsa familiaritá con la zona e grandi lavori in corso=quasi raddoppio del percorso!)
🙂
cisto… tutto attaccato
;o)
E’ uno dei piaceri della vita mangiare (bene) con una persona cara da sempre, come un ottimo, storico e comodissimo paio di jeans! E poi Amsterdam (è questa vero la città di Van Gogh?) è sempre meglio di Dubai, secondo me, e ci può stare! Buon viaggio 🙂
Grazie, da Amsterdam (adesso)