Ogni volta che vengo a lavorare qui riesco a stupirmi: enormi open-spaces senza alcun posto pre-assegnato favoriscono l’interazione e la libertà creativa, permettendoti sia un focus individuale sia un veloce brainstorming di gruppo.
Un piacevolissimo silenzio risultato di autocontrollo sia nel volume della propria voce sia nell’interazione con gli altri. Aree caffetteria e “corporate restaurant” fatto per stare assieme, scambiarsi idee, mangiare, lavorare, salutarsi, discutere, trovare soluzioni. Un’assenza totale di gerarchia e un profondo mutuo rispetto.
Il venerdí sera (tutti i venerdí sera) un open-party con free-drinks (inclusa buona birra) e finger-food, fatto per ritrovarsi, per interagire e conoscere i progressi, per sviluppare e confermare un senso di appartenenza.
Gran bel posto, dovrei pensarci, invece che andare a spasso per il mondo (e normalmente nei suoi posti peggiori) …
Aridaje con le pugnalate nel cuore… Almeno piove? 😉
Giornata fantastica, mi spiace! Manco fredda ….
Ecco, su quello che hai scritto mi permetto di esprimere la mia opinione, piuttosto distante dalla tua.
Bel posto, si vede.
E splendido che ci sia mancanza di gerarchia e che si manifesti mutuo e reciproco rispetto, in realtà dovrebbe accadere sempre, eppure non è così scontato.
Ma l’open-party per confermare e sviluppare un senso di appartenenza – ogni venerdì! – mi fa sinceramente venire i brividi.
Non mi è chiara una cosa, questo party viene dato in orario d’ufficio?
Ecco, perché se non è così, francamente non riesco proprio ad entusiasmarmi per gli ambienti di lavoro che fagocitano la vita privata delle persone e ti mettono in condizione di non poter disporre liberamente del tuo tempo. No, no e no.
E non amo neppure le cene aziendali, per dire.
Anche nella bella Amsterdam, che comunque vorrei visitare!
Un saluto a te, attendo la prossima tappa delle tue peregrinazioni per il globo!
Cara Miss,
Il party è dopo l’orario di lavoro e la partecipazione è totalmente facoltativs e ininfluente su qualsivoglia valutazione.
Nell’azienda dove lavoro c’è uno sviluppatissimo rispetto per l’individio e, nella maggioranza dei casi, ci si trova veramente bene assieme anche per momenti più “sociali”: se la mia vita è “fagocitata dal lavoro”, lo è solo per scelta consapevole, non per coercizione.
Esperienza molto positiva la mia, che contribuisco nel mio livello e responsabilità anche a migliorare, se posso, ma comprendo tu possa essere contraria e contrariata se invece hai vissuto in ambienti professionali meno positivi.
A presto per un acciuga party, che qui mangio harrings e burro bevendo birra ….
Io non mi riferivo a te e nemmeno a me, era un discorso molto pià vasto.
E riguardo a te so bene che ti piace il tuo lavoro, non è questo…è proprio che nutro seri dubbi sul concetto di “facoltativo”, in generale…
A presto per l’acciuga party, non bere troppa birra eh!