Devo esprimere un commosso, sentito ringraziamento alla categoria dei guidatori di taxi.

Cosa sarebbe questo blog senza il continuo, costante e genuino, originale e stimolante contributo che questi sconosciuti personaggi offrono alla mia esperienza e quindi alla condivisione su queste pagine? Facile la risposta, sarebbe il blog di una persona che non rischia ne la vita e nemmeno il fegato ogni volta che deve prendere un cazzo di taxi in qualche amena località in giro per il mondo.

Singapore è strapiena per l’Air Show e ho dovuto migrare in un albergo distante dalla metro (di cui, tra l’altro, ho perso l’abbonamento mandando a lavare i pantaloni con soldi e MRT card: soldi tornati, la card manco per la fava). Questo significa che ogni mattina devo accalappiare un taxi per venire in ufficio e la stessa cosa devo fare la sera. Fedele cronaca dell’esperienza? Certo!

DAY 1 – Mattina: Salgo e già capisco come andrà a finire. Il taxista indossa occhiali scuri a parabrezza panoramico modello Star-Treck e guanti senza dita, accuratamente slacciati come per distrazione. Certo che si vede ogni giorno tutti gli episodi di Fast and Furious, e poi li prova nella guida attraverso Singapore.

Parte lasciando 14 metri di gomma sull’asfalto, manco nelle gare di dragster si vede una roba simile quando si accende lo start. I primi due incroci li passa che sembriamo su un’auto della polizia americana nelle serie televisive degli anni ’70: dico, se vuoi fare il pirla, almeno abbi la cautela di indurire le sospensioni.

Al terzo incrocio con semaforo manco più giallo, ma ocra intenso vicino al purpureo, tira una sterzata a sinistra tale che io mi faccio tutto il sedile posteriore in volo e mi schianto contro lo sportello destro. Riemergo alle sue spalle e gli mormoro all’orecchio, usando la stessa discrezione del motore RR di un 777 con un accento da membro di una Triade di Hong-Kong, “Se non rallenti e guidi normalmente ti stacco quella cazzo di testa dal collo“. Immediatamente pacificato.

DAY 1 – Sera: “Hey mate, Studio-M Hotel please”. “Pfhhhbhammm” mi risponde. Gli ribatto con serenità “Magari se ne riparliamo quando hai estratto l’indice che in questo momento è ben inserito all’interno della tua narice destra, penetrando oltre la falange prossimale?”. Nasce subito una istintiva reciproca simpatia e ci mandiamo rispettivamente (mentalmente) a cagare per tutta la durata del viaggio.

Day 2 – Mattina: Esco dall’albergo e capisco che stavolta il tassista sognerebbe di essere in Jamaica. È in piedi fuori dell’auto. Si sta fumando una banalissima e legalissima sigaretta come se fosse la più gustosa delle canne di generose dimensioni, mi saluta sbandierando il braccio e caracolla verso la portiera ritmando in “levare” (il tempo del reggae) una serie di proverbi in un singlish così stretto da pensare inizialmente fosse chinese. Salgo e gli dico “City Hall”.

City Hall, my sister’s mall, City Hall-City Hall, don’t get it dusta, let’s say is a musta“: stonato come una campana tibetana riparata col chewing-gum, gli mancano solo le treccine e poi sarebbe il nuovo Bob Marley asiatico. Altro che i rapper coreani, a PSY gli fa un baffo, barba e capelli. Se posso provare una positiva compassione musicale, il suo stile di guida rasenta il torpore letargico: ai semafori si mette a chiacchierare con gli altri automobilisti fino a quando un concerto di clacson lo smuove. Scendendo lo saluto con “Rasta-Fari now”, nel senso che sarebbe meglio spegnesse i fari abbaglianti che ha mantenuto invece a piena luce per tutto il percorso.

… continua ….

Foto? Non c’entra nulla, ma mentre stavo trascinandomi verso un sashimi lunch avevo la sensazione che qualcuno mi osservasse, una tipa in occhiali scuri ….

SIN02102014 4

It's been almost 50 years that I travel across the word (and the 7 seas), on business or vacation, but always carrying with me a Leica camera. I started keeping this kind of journal a while ago. Even if sometime I disappear for ages, I'm then coming back with semi-regular updates: publishing is a kind of mirroring of my state and emotions, and you need to take it as it is. All published photos are mine.

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