Ecco un’immagine scattata ieri, in taxi, per le strade di Yangon.

Con la correttezza e coerenza giornalistica che mi si conviene devo anche segnalare che, finora (si, son prevenuto), nessuno dei 12 passaggi in taxi in giro per la città mi ha dato alcunché da raccontare e alimentare la leggenda della sfida-imperitura quando raccatto un taxi ovunque al mondo.

Auto più che accettabili, guida misurata, traffico “accettabile” (a parte le ore di punta: “accettabile” livello di troiaio), nessuno ha pensato di approfittarsene economicamente perché son grande/grosso/pelato/ciula/straniero: tariffe “accettabili”, e notate quante volte ho usato con cautela lo stesso aggettivo per non sbilanciare un giudizio. Unica cosa, la parola “ricevuta” non ha traduzione concettuale nel riccioloso idioma locale: tutti quattrini che ci rimetto alla gloria dell’azienda che mi paga il viatico …

Roba da trasferirmi qui …..

taxi mm

It's been almost 50 years that I travel across the word (and the 7 seas), on business or vacation, but always carrying with me a Leica camera. I started keeping this kind of journal a while ago. Even if sometime I disappear for ages, I'm then coming back with semi-regular updates: publishing is a kind of mirroring of my state and emotions, and you need to take it as it is. All published photos are mine.

2 Comment on “Richiesto a furor di popolo

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